Venegono Superiore primo consiglio, prima crisi?

Vecchi rancori e tensioni tra le parti del consiglio comunale. E c'è anche chi starebbe già pensando di passare all'opposizione.

Venegono Superiore primo consiglio, prima crisi?
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Primo consiglio agitato sia tra i banchi della maggioranza sia tra quelli dell'opposizione a Venegono Superiore.

Venegono Superiore, consiglio turbolento

Partenza col piede sbagliato? Certo, non un primo consiglio sereno quello di giovedì sera. Il primo del secondo mandato di Ambrogio Crespi dopo la vittoria elettorale del 10 giugno. Già la prima assenza (giustificata), quella del consigliere Nadia Macchi. Consiglio convocato per sbrigare le prime incombenze: nomina della giunta, delle commissioni previste dalla legge e per l'approvazione delle linee programmatiche. Proprio su queste, il gruppo di "Per Venegono - Intesa Civica" capitanato da Fabiano Lorenzin ha presentato 14 emendamenti. "Non con lo scopo di fare le pulci - ha precisato il consigliere Alessandro Limido - ma di proporre l'inserimento di alcuni temi previsti dalla legge e altri emersi dai cittadini nel corso della campagna elettorale".

Emendamenti bocciati, primi mal di pancia in maggioranza

Emendamenti che, uno dopo l'altro, sono stati tutti bocciati dalla maggioranza di centrodestra (Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia). Da quello per l'istituzione di aree con wi-fi pubblico ("E' una cosa che si faceva 10 anni fa, oggi non serve più", ha spiegato il capogruppo di maggioranza Riccardo Battiston, dimenticando forse quanto avviene anche nei paesi vicini e nelle città più grandi, anche estere) all'impegno per l'abbattimento delle barriere architettoniche (bocciato perchè già previsto dalla legge). Una bocciatura "tout-cour" che ha indispettito il più anziano dei consiglieri di maggioranza, Marco Zanella, che nella maggior parte dei casi si è astenuto. "Vengo a conoscenza di questi emendamenti solo stasera - ha spiegato - Per questo preferisco non esprimermi". Parole che non sono andate già al sindaco Crespi: "Ne abbiamo parlato stamattina", ha ribattuto.

"Se si continua così me ne vado"

Quando poi, come negli ultimi anni, i toni si sono fatti sempre più accesi, fino allo scontro aperto tra la maggioranza e l'opposizione di Intesa Civica, difficile non notare il disappunto di Zanella. Che già nella passata Amministrazione aveva dichiarato la propria insofferenza per un clima "poco aperto al confronto e al dialogo con le altre parti". "Non lo so, sono molto deluso - ha dichiarato poi al termine del consiglio - Se si continua così, la prossima volta potrei sedermi dall'altra parte del consiglio". Un sentimento che non è sembrato cambiare dopo l'uscita dalla riunione post-consiliare della maggioranza.

Minoranza litigiosa

In minoranza il clima non è certo più sereno. Qui sono due i gruppi: quello già citato di Intesa Civica e quello di Bene in Comune, con Lelia Mazzotta Natale. Qui il gong è suonato negli ultimi stralci del consiglio, in cui i consiglieri d'opposizione hanno rilasciato le loro dichiarazioni e ringraziamenti post-elettorali. Prima Alessandro Limido, che nella sua riflessione sulla fortissima astensione alle urne ha chiamato in causa "il modo di far politica a Venegono Superiore", tra "personalismi e individualismi" che anche in questa tornata hanno portato alla nascita di 5 liste. Riferimento, ribadito poi dalla collega Mariolina Ciantia, proprio a Bene in Comune, che all'inizio doveva far parte del gruppo di Intesa Civica e ha poi preferito altri progetti. Dura la replica di Mazzotta. Da una parte l'ex candidata sindaco ha attaccato Venegono in Movimento, col quale non si era riusciti all'ultimo minuto a chiudere un accordo. Dall'altra non risparmiando qualche frecciata ai colleghi di minoranza: "Ricordiamo la confusività di una lista che mentre proclamava la rottura col passato candidava personaggi troppo compromessi con le passate amministrazioni. Facendosi vanto di essere una lista civica e sbandierando al contempo il sostegno dei partiti".

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