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Ufficializzato il sesto candidato sindaco:  Lucia Bertolini

Le prossime amministrative saranno nel mese di settembre

Ufficializzato il sesto candidato sindaco:  Lucia Bertolini
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Ufficializzato il sesto candidato sindaco:  Lucia Bertolini che correrà per "La sinistra Legnano in comune".

Ufficializzato il sesto candidato sindaco:  Lucia Bertolini

E' stata presentata questa mattina, venerdì 10 luglio, al Circolone di via San Bernardino la candidata sindaca della lista "La sinistra Legnano in comune" Lucia Bertolini, ex insegnante. E' il sesto candidato sindaco ufficiale per le prossime amministrative del mese di settembre che si va ad aggiungere a Franco Bumana, Lorenzo Radice, Franco Colombo, Simone Rigamonti e Alessandro Rogora.

Il programma

"Il programma della Lista La Sinistra – Legnano in Comune si pone in continuità con quello elaborato nel 2017 che aveva come filo conduttore i principi contenuti nella nostra Costituzione, principi che ancora attendono in larga misura di essere attuati concretamente. Ricordiamo che la nostra Costituzione è nata dalla lotta di liberazione dal nazifascismo e si proponeva di ricostruire su basi nuove l’Italia distrutta dalla guerra: un’Italia democratica, solidale, impegnata a rimuovere gli ostacoli sulla via dell’uguaglianza nel rispetto delle differenze, che rifiuta la guerra, che mette sopra tutto il bene comune. Negli ultimi decenni sono state diffuse idee che vanno nella direzione opposta: sono cresciuti l’individualismo, l’egoismo sociale (padroni a casa nostra), la competizione esasperata, le chiusure verso chi è in qualche modo diverso, il mercato come unico regolatore sociale. Idee che purtroppo hanno fatto breccia anche tra chi da quelle idee aveva tutto da perdere, complice una politica che non ha saputo dare le risposte adeguate alle crisi economiche che si sono succedute, fatte sempre pagare alla parte più debole della società. Il risultato è stato un crescendo delle diseguaglianze, della precarietà, dello sfruttamento delle persone e della natura, del senso di insicurezza, del malessere sociale. Quanti sono rimasti fedeli ai valori costituzionali sono stati spesso denigrati e sbeffeggiati. Come chi sempre più prendeva consapevolezza che il sistema economico mondiale fondato sul profitto ad ogni costo e il pensiero unico che lo sorreggeva ideologicamente ci avrebbero presto portati alla rovina. I social forum di Porto Alegre, Genova e le altre esperienze che disegnavano un orizzonte diverso per il nostro pianeta sono stati combattuti strenuamente e ridotti all’irrilevanza nel dibattito politico e ad un sostanziale silenzio. Le idee di allora hanno continuato a vivere e produrre esperienze, buone pratiche e lotte sociali, ma in modo minoritario e quasi clandestino. Oggi è sotto gli occhi di tutti che quelle idee erano profetiche: la cause della crisi ecologica in cui siamo immersi e le sue conseguenze sono ormai note e incontrovertibili. Meno discussi sono i risvolti sociali e politici della crisi, tanto che molti pensano che dopo la pandemia si possa tornare ad una illusoria “normalità”.

Noi pensiamo che così non possa essere. Che non basti un generico green-washing che lascia sostanzialmente le cose come stanno, che l’intero Pianeta Terra è un unico bene comune da salvare e risanare, se confidiamo in un futuro per l’umanità. Ma ciò non sarà possibile mantenendo gli attuali rapporti economici e sociali, perpetuando disuguaglianze e sfruttamento. Occorre avere il coraggio di raccogliere la sfida di un cambiamento radicale, consapevoli che a ciascuno è chiesto di fare la sua parte, dagli Organismi internazionali agli Enti locali, dagli Stati ai singoli cittadini.

Per questo il nostro programma cerca di capovolgere le priorità: ciò che è in primo piano è la cura delle persone, a partire da chi, materialmente e/o socialmente ed economicamente vive ai margini della città, la salvaguardia dei beni comuni (che significa salute, istruzione, lavoro, casa, ...) e la cura del territorio come ambiente e come luogo della socialità e della crescita culturale ed economica della città.

Per questo insistiamo:

1. sull’obiettivo di un consumo di suolo zero coniugato con una rigenerazione urbana che vada nella
direzione di un risanamento ambientale complessivo della città e del superamento del divario tra centro e periferie.

2. sui servizi integrati ai cittadini in senso globale, che vadano ad intercettare le criticità e siano in grado di dare risposte e/o aiutare a trovare risposte adeguate

3. sulle azioni che possano contribuire alla crescita culturale della città e ad uno sviluppo produttivo sostenibile basato sull’innovazione e la ricerca. Un programma necessariamente “aperto” perché solo con il contributo e la partecipazione di tutti i cittadini alla vita pubblica, come singoli e attraverso le Consulte, le Associazioni di volontariato, le Organizzazioni sindacali ..., è possibile compiere in modo condiviso e trasparente le scelte necessarie per costruire la Legnano del futuro".

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