Troppe mosche, la protesta dei residenti in aula
Una decina di residenti di Cascinazza in Consiglio comunale.
I residenti di Cascinazza in rivolta all’ultimo Consiglio comunale di Robecco. Mercoledì 28 luglio circa dieci cittadini abitanti nella frazione si sono recati nella sala consigliare per avere risposte dal sindaco sull’annoso e non più sopportabile problema che affligge Cascinazza dalla primavera all’autunno: l’abnorme quantità di mosche che rende impossibile stare all’aperto in estate.
Troppe mosche, la protesta dei residenti in aula
Il consigliere di minoranza Raffaele Cavallotti ha introdotto la questione: «Già nel 2019 protocollai una raccolta firme de due mesi fa ne è stata fatta un’altra. Gli abitanti di Cascinazza hanno individuato alcune possibili cause: la vicinanza all’impianto di depurazione, l’azienda avicola e un’azienda agricola che sparge il concime sui campi, senza interrarlo. Ora l’Amministrazione annuncia una disinfezione tardiva (il 2 agosto, ndr), a metà estate».
La risposta del sindaco
La risposta del sindaco ha scaldato gli animi, con un elenco dettagliato dei contatti intercorsi tra l’Ufficio Tecnico, Ats e Dipartimento Veterinario, dal 29 aprile al 20 luglio, spiegando che è stato interpellato anche un entomologo, che il 30 giugno ha suggerito di coinvolgere Ats in maniera più incisiva e una ditta di disinfestazione. Quest’ultima ha risposto l’8 luglio che, per intervenire, doveva avere una relazione di Ats che stabilisse l’urgenza dell’intervento. Al termine dell’intervento della prima cittadina il pubblico ha incominciato a inveire contro di lei, che, secondo i residenti, ha sottovalutato il problema. Barni, che ha fatto riferimento ad un intervento non risolutivo nel 2012, ha ribadito che la competenza è di Ats. Gli animi si sono scaldati: i cittadini presenti hanno tirato fuori segnalazioni, pec e colloqui non risolutivi in Comune.
L'intervento del comandante
Il comandante della Polizia Locale, Mauro Pigazzi, è dovuto intervenire per sedare gli animi e rammentare che il pubblico non ha diritto di parola in aula. Bagarre finita? In parte. Cavallotti denuncia un episodio a fine assise: «Dopo la chiusura dei lavori, tutta la maggioranza mi ha accerchiato e aggredito verbalmente. Il sindaco mi ha accusato di essere un sobillatore, di aver montato io la protesta dei cittadini, attraverso una chat degli abitanti di Cascinazza, dove mi si accusa, di aver detto ai residenti d’intervenire in Consiglio». Siamo venuti in possesso dell’audio incriminato, nel quale Cavallotti, tra le altre cose, dice: «Il Consiglio comunale è alle 21, la sindaca ha preso l’impegno con me e gli altri capigruppo di farmi leggere un comunicato di un minuto, prima che inizi il Consiglio (...). Venite pure, ma senza fare casino. Siccome in Consiglio non viene mai nessuno, 10 persone che si presentano fanno effetto e qualche mugugno lo creano».