Rosate

Supernonna Giuliana: a 100 anni va in palestra e usa lo smartphone

Non sente di avere 100 anni  la signora Fumagalli, madre dell’ex consigliere Maurizio Vedovati,

Supernonna Giuliana: a 100 anni va in palestra e usa lo smartphone
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Supernonna Giuliana: a 100 anni va in palestra e usa lo smartphone. Non sente di avere 100 anni  Giuliana Fumagalli, madre dell’ex consigliere Maurizio Vedovati, la quale pochi giorni fa ha raggiunto il prestigioso traguardo del secolo di età.

La storia di nonna Giuliana

Una vita davvero intensa, una storia da raccontare. Nata a Milano il 19 luglio 1920, Giuliana perde poco tempo dopo, per tisi, la madre. E così, per la stessa malattia, un fratello e una sorella. Il padre ha combattuto in trincea durante la Prima Guerra mondiale. Dopo un’infanzia tranquilla, tutto cambia intorno ai vent’anni di età. «Presa la maturità, è cominciata la guerra e non ho potuto continuare a studiare. Avevo anche perso un anno di scuola per malattia, tant’è che il medico di famiglia aveva detto: “oh, anche questa se ne va”. Poi, un mese prima che iniziasse la guerra, mi sono sposata». Ed è durante il conflitto che Giuliana, assieme al marito, si rende protagonista di alcune azioni esemplari. Lui, direttore di una libreria milanese, aiuta i partigiani presenti in città, consegnando loro dei falsi tesserini della Todt (organizzazione paramilitare nazista). E accompagna al confine svizzero gli ebrei in fuga. In tutto questo, Giuliana dà il suo contributo. Uno di questi viaggi non viene portato a compimento: il rifugiato, una ricca signora di Venezia, incerta sul da farsi, torna indietro. Così i coniugi Vedovati decidono di nascondere la donna in casa propria.
«L’abbiamo messa in una camera con una branda ed è rimasta da noi per un paio di anni. Nessuno si è mai accorto di nulla. Se ci avessero scoperto, ci avrebbero fucilato». Un giorno, il parroco della zona doveva ricevere un federale, ma non poteva farlo nella parrocchia, dove erano nascoste diverse persone. Così, chiede ai Vedovati di accoglierlo nella loro casa. «Nel nostro palazzo abitava anche un ufficiale delle Ss. Li abbiamo ricevuti in anticamera. La signora ebrea, chiusa in una stanza, non si sentiva. Avevamo, poi, dietro a dei quadretti, dei documenti falsi. A un certo punto, l’ufficiale, alto e robusto, si è quasi appoggiato alla parete. Ho avuto una strizza che cadessero quei quadri».  Quando le si chiede cosa la spingesse ad aiutare gli altri, risponde: «Era così spontaneo, naturale. Non è possibile giudicare che cosa sentivamo, bisognava farlo e lo si faceva, naturalmente». Dopo la guerra, la signora Fumagalli accoglie in casa anche una nipote, rimasta orfana dei genitori.
Madre di tre figli, Giuliana si dedica alla famiglia; il figlio Maurizio ricorda il suo grande contributo: «Ha insegnato, ha dato ripetizioni, si è occupata di noi e di mio padre, della sua malattia».

 Va in palestra e usa lo smartphone

A 79 anni, dopo la morte del marito, si trasferisce a Rosate. E subito si è data da fare. La mattina, andava in palestra; il pomeriggio, faceva la volontaria all’Agiphs, a fianco dei disabili. Tra le passioni di Giuliana, c’è proprio lo sport. Campionessa del Littorio degli 80 metri, anche oggi fa molto movimento.  «Ho iniziato a fare palestra per l’artrosi. Mi sono appassionata. La palestra è stata per me una grande medicina e come una seconda casa. Ho dovuto smettere per il Covid, sto aspettando di ritornarci». Ogni giorno, fa il suo «allenamento delle scale», dall’ultimo piano del palazzo in cui abita. E passeggia nel circondario. Fino a 93 anni ha guidato, si è dedicata alla pittura su ceramica e ai lavori all’uncinetto, di cui uno finito di recente. Le piace fare il sudoku, sente la musica in tv, prepara delle deliziose marmellate e ama la lettura. «Non sono capace di lasciare un libro se mi interessa. Sono capace di dimenticare di mettere il collirio o di cenare, ma posso andare a letto con il libro e tirare magari le 3 e le 4 di mattina».  La forma fisica e mentale della signora Fumagalli è pressoché perfetta. «Non bisogna lasciarsi andare come fanno molte persone anziane, che non hanno più voglia di vivere. È così bello vivere, stare al mondo». Giuliana ha quattro nipoti e 2 pronipoti. Ed è al passo coi tempi. Per il compleanno, le è stato regalato uno smartphone. «Pensavano che io fossi una vecchietta che non capisce. Quando c’era da cambiare il telefono, c’era quello per gli anziani. Ma io ne desideravo uno moderno. Per me è una cosa interessante».

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