BOSCO DEL RUGARETO E NON SOLO

Stop alla spaccio di droga, Comuni fanno rete con cittadini e associazioni

L'appello lanciato dal seminario "Movimenti stupefacenti in provincia" svoltosi ieri mattina in auditorium

Stop alla spaccio di droga, Comuni fanno rete con cittadini e associazioni
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Stop allo spaccio di droga a Rescaldina e non solo, i Comuni fanno rete con anche il terzo settore.

Stop allo spaccio, facendo rete

Fare rete tra Comuni, coinvolgendo anche associazioni e cittadini. E' questo il messaggio lanciato dal seminario "Movimenti stupefacenti in provincia" svoltosi la mattina di ieri, giovedì 15 maggio 2025, all'auditorium comunale di Rescaldina, promosso dal Comune, cooperative Albatros, Asst Ovest Milanese e cooperativa Lotta contro l'emarginazione con il sostegno col sostegno di Regione Lombardia. Tanti i relatori: il sindaco di Rescaldina Gilles Ielo, Corrado Celata (Direttore Uo a valenza regionale Promozione della salute), Leopoldo Grosso (psicoterapeuta e presidente onorario Gruppo Abele), Francesco Laghezza (Comandante Carabinieri Compagnia di Legnano), Rosario Vitolo (assessore alla Prevenzione e Sicurezza sociale di Rescaldina), Giovanna Bielli (Sc struttura complessa dipendenze Asst ovest milanese), Elisa Casini (coordinatrice cooperativa Albatros progetto Gasoline-Unità di strada Altomilanese) e il sindaco di Gerenzano Stefania Castagnoli.

Le parole di Vitolo: "Uniamoci"

Vitolo ha espressamente chiesto a tutti di fare rete, per combattere una problematica altrimenti difficile da contrastare:

"Il fenomeno dello spaccio e del consumo di sostanze
stupefacenti richiede a ognuno di noi di avere uno sguardo che consideri tanto gli aspetti sociali relativi alle dipendenze in genere come anche per il gioco azzardo, alcool, quanto quello relativo al contrasto delle attività criminali, gestito dalle mafie. Partiamo da una premessa le dipendenze in genere, droga, alcool, gioco, sono vere e proprie patologie che richiedono un approccio non criminalizzante. I tossicodipendenti auspicabilmente vanno agganciati avviati ai servizi sociali territoriali e curati, lo spaccio
invece, i canali di reclutamento dei pusher, di approvigionamento delle sostanze, di arricchimento e riciclaggio vanno combattuti. Come è noto in talune parti, e ripeto talune parti, delle nostre aree boscate, confinanti con i comuni confinanti di Cerro Maggiore, Legnano, Castellanza, Marnate, Cislago Gerenzano, abbiamo la presenza di spacciatori, che inchieste giornalistiche ci dicono provenire per brevi periodi, a chiamata, da una regione povera del Marocco Benì Mellal. I tossicodipendenti acquirenti che transitano sul nostro territorio provengono sia in treno, e sono quelli più visibili e i più degradati dalla tossicodipendenza, sia con autoveicoli su alcune alcune stradali confinanti, mi riferisco alla via Gerenzano, via Castellanza, via XI Settembre, quest’ultimo target forse il più significativo e pericoloso per i riverberi discendenti dalla guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. L’approccio al contrasto di questo fenomeno richiede pertanto uno sguardo multidisciplinare avuto riguardo alla dipendenza in sè, -quindi uno sguardo dal punto di vista della sicurezza sociale-, e uno sguardo che tenga conto delle azioni di polizia da porre in essere dal lato della domanda e quello dell’offerta. Azioni che devono essere efficaci, proporzionate e dissuasive sul versante di Polizia e riabilitative sul piano della persona tossicodipendente. Il dialogo di oggi vuole essere l’occasione di scambio di esperienze e la consapevolezza dei diversi sguardi con cui approcciarsi al problema, ciascuno nel proprio ambito di competenza, affinché possiamo aiutarci a meglio coordinarci e a far comprendere ai cittadini quale sia la trama di relazioni professionali che si intrecciano nell’attività quotidiana. Il Progetto Gasoline in stazione, che abbiamo voluto rendere visibile, concedendo agli operatori una saletta riservata di aggancio e di ascolto dei tossicodipendenti, grazie a una virtuosa sensibilità dell’associazione culturale RAVELLO C’E’ di Rescaldina che ha finanziato l’acquisto di arredi e condiviso gli spazi della biglietteria in stazione che è concessa in comodato d’uso al Comune, ci aiuta a pre-sentire, a pre-vedere, chi arriva sul territorio, in che condizioni ci arriva e soprattutto ci è utile nella creazione di una relazione confidenziale non giudicante che può contribuire ad abbassare le tensioni che l’inferno della vita di queste persone porta loro e scommettere su occasioni di aggancio fortunate per avviare queste persone verso percorsi risocializzanti. Le azioni di riduzioni del danno, che con lungimiranza della Regione sono da essa finanziate, servono a tutti, perché esse oltre a costituire tasselli di sicurezza sociale, hanno l’obiettivo indiretto di limitare l’impatto della spesa sanitaria conseguente alle patologie derivanti dalle tossicodipendenze. Dove c’è pericolo cerchiamo di fare un modo che possa crescere anche ciò che salva. Altra questione vale per i consumatori che si approvvigionano delle sostanze provenienti con mezzi propri, che sono più sfuggenti e credo siano più pericolosi per la sicurezza della circolazione stradale, per le quali la nostra Polizia Locale in cooperazione con l’Arma dei Carabinieri, stanno effettuando dei servizi, mirati e specifici, sul contrasto sempre dal lato della domanda di questi consumatori con i controlli alla circolazione stradale e legge stupefacenti. Controlli che possono essere estesi e implementati se riusciamo a superare il limite della competenza territoriale, nell’esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria, che sconta la Polizia locale riferito al proprio comune . Tale limite può essere superato attraverso la sottoscrizione di una convenzione con i Comuni confinanti in provincia di Varese, con Legnano e Cerro esiste già l’asse del Sempione. Questo ci consentirebbe anche di accedere ai finanziamenti da parte della Regione in punto di dotazione di strumenti di videosorveglianza. Ciò ci permetterebbe di coordinarci con un razionale ed efficace sistema, evitando sovrapposizioni, lungo le direttrici di traffico. Con il Comune di Gerenzano, sentiamo anche di assumerci la responsabilità e l’impegno, se condiviso dagli altri comuni, di essere i capofila di una costituenda convenzione chiamamola del Rugareto o in altro modo. Sul territorio, in paese, ci sono iniziative sociali mirate proposte da cooperative sociali aggiudicatarie di bandi regionali, che si rivolgono a giovani a rischio di marginalità attraverso interventi di aggancio, di riduzione del danno e inclusione sociale, oltre a tutte quelle poste in essere dalle e nelle scuole, tutte volte ad anticipare il tempo delle azioni di prevenzione delle dipendenze. Saranno poche ore, per poco tempo, probabilmente, ma noi non buttiamo via niente di quello che ci viene proposto di fatto gratuitamente. A una valutazione ex ante che fanno sui progetti gli enti in sede di finanziamento, noi facciamo le nostre valutazioni ex post. Siamo aperti a ogni progetto sociale finanziato da Regione Lombardia, Ast sui temi delle dipendenze, del disagio giovanile. Rescaldina lo si consideri un laboratorio. Siamo persuasi che una buona politica sociale che, come tale, oltre a contribuire alla costruzione di una civitas, di una comunità, costa poco, faccia risparmiare soldi e non pochi poi per spesa sanitaria e di giustizia. Alle associazioni presenti sul territorio abbiamo chiesto di organizzare iniziative che permettano alle persone di vivere i boschi per far sì che le presenze criminali arretrino, sia per stimolare le relazioni comunitarie e uscire dall’affollata solitudine creata dalla comodità del divano, dalla televisione e dai social in cui gli amici sono solo degli appositori di like. E’ nostro auspicio che il privilegio della presenza delle aree boscate, nella loro integralità, possa tornare a essere la nostra delizia. Dobbiamo affrontare una piaga comune che solo insieme, riconoscendoci ognuno nel valore dell’altro, comprendendo la trama di relazioni che devono intercorrere nei propri pezzi di competenza, facendo rete, cittadini, associazioni, decisori politici di governo e di opposizione, attori sociali (servizi sociali, sert, noa, ast) PL, CC, Polizia di Stato, Gdf, dove 1 più 1 non fa uno ma fa 3 più n, in un’idea di sicurezza cooperativa e integrata fra attori istituzionali e partecipata con la cittadinanza nei suoi corpi intermedi associativi e singoli, possiamo affrontare fiduciosi questa piaga secondo quello che diceva Falcone relativamente alla mafia ossia che essa è un fatto umano e come tutti i fatti umani hanno una loro evoluzione e sono destinati a finire. Siamo consapevoli, con sano realismo non ingenuo, che non è facile, ma come amministratori abbiamo il dovere, a legislazione vigente, di non lasciare nulla d’intentato. Insieme possiamo osare".

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