Poche nascite: quattro sale parto verso la chiusura

Entro dicembre, stop alle nascite in quattro sale parto della Regione che non hanno raggiunto quota 500. Le rassicurazioni dell'assessore e i timori dell'opposizione.

Poche nascite: quattro sale parto verso la chiusura
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Poche nascite, meno di 500 parti all'anno, quattro punti nascite a rischio in Regione. Sono quelli di Angera, Olgio Po, Piaro e uno tra Gravedona e Chiavenna.

Poche nascite, il Ministero non concede deroghe

Sotto le 500 nascite all'anno, si chiude. Lo aveva deciso un Decreto Ministeriale del 2015 e ora, sembra, è giunto il momento di dargli applicazione anche in Lombardia. E' quanto spiegato nei giorni scorsi dall'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, che insieme al resto della Giunta ha deliberato la chiusura di quattro punti nascita entro dicembre. "Nel febbraio 2017 la Regione aveva chiesto la deroga - ha ricordato - Si erano anche presentati dei progetti virtuosi che avrebbero consentito di mantenerli aperti garantendo la sicurezza delle pazienti e dei nascituri. Il ministero, sentito il parere del Comitato nascite nazionale, è stato sempre rigido e risoluto e oggi ci impone la chiusura di quello di Angera, Oglio Po, Piario e uno tra Gravedona e Chiavenna".

Ospedali non a rischio

I presidi ospedalieri non rischieranno però chiusura o ridimensionamenti. "Il provvedimento non è il preludio di una chiusura dei presidi né l'anticamera di un loro depotenziamento - ha precisato Gallera - Anzi saranno messe in campo azioni per implementare i servizi e rispondere ai reali bisogni del territorio. La Regione offrirà comunque alle mamme un rafforzamento dell'assistenza sul territorio e le accompagnerà nell'intera gravidanza, migliorando le criticità legate anche alla mobilità e ai collegamenti nei territori interessati".

Astuti (Pd): "Chiusura annunciata, mancata programmazione"

A rischio ci sarebbe anche Cittiglio. Lo fa notare il consigliere Pd Samuele Astuti. "Le quattro sale parto non sono le uniche a stare sotto la soglia dei 500 parti all'anno, indicata dall'Oms come limite sotto il quale i punti nascita diventano meno sicuri per la mamma e per il neonato. C'è anche Cittiglio che nel 2017 non ha raggiunto quota 500". "La chiusura del punto nascita era annunciata da tempo ma, come spesso accade, arriva solo dopo le elezioni – attacca Astuti - La cattiva programmazione della Regione ha portato in sofferenza tutta la rete ospedaliera della provincia di Varese. Oltre al punto nascita di Angera è ora a rischio anche Cittiglio. Dare la colpa al ministro Lorenzin, lo stesso a cui era stata chiesta la deroga, è francamente un vistoso scaricabarile.”

Monti (Lega): "Da Pd solo fake news"

"Nessun rischio chiusura per Cittiglio". Secca la replica del Presidente della Commissione Sanità Emanuele Monti. “Il punto nascita di Cittiglio – puntualizza l'esponente del Carroccio – fornisce un servizio ad un territorio che comprende anche Luino, dove la chiusura del punto nascite e della pediatria ha portato il bacino di utenza a gravitare proprio su Cittiglio. Dire che questo servizio sarebbe a rischio rappresenta solo uno spauracchio portato avanti da un Pd ormai alla frutta. Che, a quanto pare, ha terminato ogni buona idea ed è costretto a inventarsi le notizie pur di finire sui giornali e dire che loro sono a difesa di qualcosa.  Il punto nascita di Cittiglio, dopo l’evoluzione del progetto su Angera, è divenuto ancora più centrale nella sanità varesina. Non sussistono quindi rischi". "Detto ciò su certi argomenti, sanità in primis - conclude Monti - è  fondamentale lavorare insieme lasciando da parte le polemiche. Non fanno bene ai cittadini perché finiscono inevitabilmente col diffondere paure immotivate. Sono certo che il consigliere Astuti saprà dare il suo contributo costruttivo in questo senso.”

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