Malati cronici, presi in carico meno del 2%: "Riforma da cambiare"
Il consigliere regionale Pd Astuti dopo la presentazione dei dati del nuovo Welfare post-riforma: "Solo 60mila malati cronici hanno piano personalizzato"
Il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti sui risultati della riforma Sanitaria Regionale: "Sui malati cronici numeri impietosi".
Malati cronici, la svolta che non c'è
Nelle intenzioni, i malati cronici avrebbero avuto un percorso dedicato. Frutto della collaborazione tra i medici di base e le Asst. Erano loro il "cuore" della Riforma Sanitaria della Regione, il nocciolo di quel "prendersi cura del paziente" tanto ripetuto dall'ex Governatore Roberto Maroni e dall'assessore al Welfare Giulio Gallera. E proprio quella misura, centrale, fatica a prendere piede. Dai dati presentati oggi in Regione sull'adesione al nuovo welfare, emerge come su tre milioni di lettere inviate ai pazienti, meno di 60mila malati cronici ad oggi hanno il piano personalizzato di cura. "Meno del 2% dei lombardi che hanno una o più patologie croniche - fa notare Samuele Astuti (Pd) - I numeri sono impietosi e certificano che la riforma voluta da Gallera non sta funzionando".
"Gallera costretto ai giochi di prestigio"
"L'assessore è costretto a fare i giochi di prestigio con i dati per mascherare la dura realtà. Il picco negativo - continua Astuti - riguarda gli ospedali, pubblici e privati. A riprova del fatto che la presa in carico ha senso se mette al centro il rapporto tra il medico di base e il paziente, non un anonimo call center. La riforma è un flop e va cambiata.” L'assessorato conferma che i piani di assistenza individualizzati (PAI) effettuati con il nuovo sistema, depurati di quelli già in essere in virtù della sperimentazione CREG, è inferiore a 60mila unità a fronte di 3,5 milioni di malati cronici in Lombardia.