Jobs Act e cittadinanza, incontro pubblico sui cinque referendum
Si terrà giovedì 22 maggio alle 21 nella Sala Zucchetti della biblioteca di via Liguria 1.

Jobs Act e cittadinanza, a Pregnana un incontro pubblico per approfondire i cinque quesiti referendari.
Serata informativa sui cinque referendum
A promuoverlo per giovedì 22 maggio è il coordinamento referendario per il "sì" ai cinque quesiti sui quali gli italiani saranno chiamati a esprimersi domenica 8 e lunedì 9 giugno. Coordinamento costituito da Partito Democratico, Alleanza Verdi Sinistra, Rifondazione Comunista e Anpi.
L'appuntamento è per le 21 nella Sala Zucchetti della biblioteca di via Liguria 1. A rispondere alle domande "Per cosa si vota?" e "Perché è importante partecipare?" saranno Valentina Cappelletti, segretaria generale della Cgil Lombardia, Mauro Fioraso, funzionario della Fiom Milano, e Rahel Sereke, del Comitato per il sì al referendum sulla cittadinanza.
Gli organizzatori commentano:
"Una preziosa occasione pubblica per informarsi rispetto ai cinque referendum su lavoro e cittadinanza" Con la vittoria del sì, potremo costruire un Paese più giusto!".
Chiusura della campagna elettorale
Giovedì 5 giugno, alle 21, sempre nella Sala Zucchetti della biblioteca comunale, andrà in scena l'evento di chiusura della campagna elettorale referendaria. A rivolgere l'appello finale di invito al voto con cinque sì ai cinque referendum, saranno i rappresentanti di partiti e associazioni che fanno parte del Comitato pregnanese: Elena Comelli della segreteria metropolitana di Sinistra Italiana-Alleanza Verdi Sinistra, la segretaria del Prc Milano Nadia Rosa, la deputata e segretaria del Partito Democratico lombardo Silvia Roggiani e la presidente del circolo Anpi di Pregnana Agnese Gallo.
Ecco per che cosa si vota
Il primo quesito chiede l’abrogazione della disciplina sui licenziamenti del contratto a tutele crescenti del Jobs Act; il secondo riguarda la cancellazione del tetto all’indennità nei licenziamenti nelle piccole imprese. Il terzo quesito punta all’eliminazione di alcune norme sull’utilizzo dei contratti a termine per ridurre la piaga del precariato. Il quarto interviene in materia di salute e sicurezza sul lavoro e vuole aumentare le responsabilità delle imprese anche in caso di appalti. Infine c’è il quinto quesito, che si distanzia dagli altri perché non legato al tema del lavoro ma incentrato su quello della cittadinanza. Il referendum abrogativo propone di dimezzare da dieci a cinque anni i tempi di residenza legale in Italia per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana, ripristinando un requisito introdotto nel 1865 e rimasto invariato fino al 1992.