Immobili confiscati, scontro nella maggioranza?
«Se sull’ultimo appartamento restituito alla collettività la Giunta e i suoi sostenitori erano concordi, non si può dire lo stesso per le altre strutture disponibili», ha ravvisato l’assessore Ragona facendo scoppiare il caso

Una crepa all'interno dell'Amministrazione comunale di Magnago? Hanno sicuramente suscitato un po' di clamore le parole dell'assessore alle Politiche sociali Maria Grazia Ragona nel corso dell'ultimo Consiglio comunale.
Differenze di vedute all'interno della maggioranza?
La rappresentante di Fratelli d'Italia, spiegando la situazione degli immobili confiscati alla mafia e assegnati al Comune di Magnago, ha sottolineato differenti vedute in seno alla maggioranza.
«Sull'ultimo appartamento che è stato confiscato c'è un progetto in atto, ma per il momento non dico altro ma si sta concretizzando - ha affermato Ragona - Sugli altri immobili io ci ho provato ma (il progetto) non è stato ben accolto dagli altri. Purtroppo ci sono stati dei pareri diversi nella maggioranza e quindi per il momento è stato accantonato. Ma non è detta l'ultima parola».
Il sindaco precisa: "Non ci sono state discussioni ma solo questioni di tipo tecnico ed economico"
Immediatamente dopo, nel corso del dibattimento, il primo cittadino Dario Candiani ha cercato di chiarire la situazione e ha specificato che «Non ci sono state discussioni all'interno della maggioranza, ma è stata una questione tecnica sull'opportunità di andare avanti nel progetto di fronte a costi non sostenibile. Quindi non c'è un'opposizione da parte nostra a portare avanti un progetto e quindi favorire la mafia. Che l'opera non fosse sostenibile è stato detto dai tecnici e non dai politici».
La reazione dell'opposizione
Sul tema, ovviamente, si interroga il gruppo d'opposizione:
«Nel corso dell'ultimo consiglio di lunedì 28 Aprile, a seguito del dibattito sull’istituzione della commissione intercomunale antimafia, è emersa la posizione dell’assessore Maria Grazia Ragona in netto contrasto con la propria maggioranza - spiega il capogruppo di Progetto Cambiare Massimo Rogora - Il gruppo Progetto Cambiare ha chiesto all’Amministrazione Candiani di dare concretezza all’azione di contrasto alla criminalità organizzata ultimando i progetti relativi ai beni confiscati alla mafia iniziati nel 2021 dall’Amministrazione guidata da Carla Picco e valutando anche l’acquisizione delle villette in disponibilità del tribunale di Milano. L’assessore Ragona ha prontamente risposto che sarebbe sua intenzione proporre un progetto per le villette se non fosse per la contrarietà espressa dalla sua maggioranza. Riteniamo che sia molto grave che su di un tema così delicato l’amministrazione sia tirata indietro senza chiarire le motivazioni con il proprio Assessore Ragona. Tra l’altro sarebbe la prima occasione di un progetto complesso e finanziato da fondi extra comunali, con ampia valenza sociale, interamente intrapreso dalla giunta Candiani. Evidentemente o non interessa oppure è troppo complesso per un’amministrazione molto attenta alla comunicazione e poco ai fatti ed ai contenuti. Anche in questo caso, tra l'altro, il Sindaco non ha avviato alcun confronto con l’opposizione e d’altra parte se non vi è uniformità di intenti nella maggioranza come ci si può confrontare con l’opposizione?».
La maggioranza ha invece sgonfiato il caso
Come già manifestato durante l'assise, la maggioranza sgonfia il caso, precisando che «Nel Consiglio comunale il sindaco ha ben spiegato che non risultano progetti in essere per gli immobili ad oggi oggetto di sequestro – commenta il gruppo di Insieme per Magnago e Bienate - Sono state eseguite delle valutazioni preliminari che hanno fatto emergere costi molto rilevanti in caso di sistemazione degli stessi immobili, motivo per il quale al momento non sono state prese decisioni a favore dell'acquisizione delle due villette, da ultimare».