Castano Primo

Il Paccagnini chiude per colpa del Coronavirus. Ed è polemica

Stop all'attività del famoso teatro, chieste le dimissioni dell'assessore. Che si difende

Il Paccagnini chiude per colpa del Coronavirus. Ed è polemica
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Il Paccagnini di Castano Primo, noto teatro, ferma la sua attività a causa del virus. E scoppia la polemica tra le fila della politica.

Il Paccagnini chiude

"Dopo questa lunga pausa che ci ha costretti alla chiusura forzata dei luoghi di Cultura, tra i quali l’auditorium Paccagnini, eccoci a ringraziare tutte le persone che hanno creduto nel progetto di riapertura del Paccagnini a cura di Instabile Quick, iniziato a gennaio del 2016. Vogliamo ringraziare l’Amministrazione, e in particolare l’Ufficio Cultura e l’assessore Luca Fusetti; chi ha trovato insieme a noi casa all’interno dell’auditorium; e a tutti gli spettatori, che negli anni sono stati tanti. È arrivato il momento di salutarvi. Non saremo noi a riaprire l’auditorium".
Questo il messaggio della compagnia Instabile Quick, che gestiva il Paccagnini ormai da quattro anni, giunto mercoledì scorso e che, nel corso del fine settimana, ha creato molte polemiche politiche e la nuova richiesta di dimissioni dell’assessore Fusetti.
A riprendere il discorso "auditorium" è il consigliere di centrodestra Roberto Colombo: "Pochi mesi fa, avevamo chiesto spiegazioni riguardo la situazione del nostro auditorium Paccagnini, avevamo evidenziato che la gestione era 'fallimentare' e che occorreva un intervento sinergico per un rilancio. Oggi, a pochi mesi da questa tragicomica risposta, a soli quattro anni dall’avvio del progetto (con sei anni di anticipo) il gestore saluta tutti e dice che non riaprirà i battenti grazie all’alibi del Covid-19".
Poi la nuova richiesta di dimissioni da parte dell’assessore Fusetti. "Se non per la parodia de “i miserabili”, l’assessore alla partita dovrebbe dimettersi per aver taciuto questo fallimento, per aver nascosto la situazione".
A replicare è lo stesso sindaco Giuseppe Pignatiello: "L'auditorium Paccagnini non chiude e non può fallire. Chi dice il contrario, non sa cosa sia un teatro. Reputo assolutamente fuori luogo le critiche. Per quanto riguarda l'ente gestore, pur non condividendo la decisione di annunciare la scelta su altri canali prima di rendere la notizia ufficiale al Comune, prendiamo atto di questa situazione difficile ed emergenziale dettata soprattutto dal Coronavirus. Alla ripartenza delle stagioni teatrali noi saremo pronti, offrendo una rassegna culturale ricca e coinvolgente".
Sulla stessa linea d’onda anche l’assessore Fusetti: "Il Coronavirus ha creato difficoltà in ambito culturale. Rispetto ai mesi scorsi, le condizioni sono cambiate totalmente. Ora stiamo affrontando il problema dello scioglimento del contratto e della creazione di un nuovo bando".

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