Verso le elezioni

"Il mio non è né un addio né un arrivederci"

Domenico Finiguerra ha lasciato il suo posto in Consiglio comunale ad Abbiategrasso per candidarsi a Cassinetta.

"Il mio non è né un addio né un arrivederci"
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Da alcuni mesi, il leader di Cambiamo Abbiategrasso, Domenico Finiguerra, ha annunciato la sua intenzione di candidarsi come sindaco di Cassinetta di Lugagnano. Ora, come prevede la legge, ha dovuto lasciare il suo posto di consigliere comunale di opposizione nella Città del Leone. Nove anni di certo formativi e importanti.

Che esperienza è stata?
«Sono stati più di nove anni intensi, appassionati, in cui mi sono sempre impegnato al massimo insieme a Cambiamo Abbiategrasso. Abbiamo presentato centinaia di mozioni, interrogazioni, proposte, fedeli al nostro programma. Purtroppo però mi sono scontrato spesso con un muro di gomma, che ha rigettato a prescindere proposte ragionevoli e utili per la città. Porto come esempio il completamento della pista ciclabile Abbiategrasso-Cassinetta, utile per la casa di riposo e per il Centro Melograno Anffas, nonché per i turisti che ancora oggi, dopo 10 anni, è ferma».

Come proseguirà Cambiamo Abbiategrasso?

«Continuerà a svolgere l’opposizione in Consiglio comunale alla Giunta Nai e si presenterà alle prossime elezioni del 2022 con nuovi e vecchi compagni di viaggio».

Di cosa è soddisfatto e di cosa no?
«Ho perso le elezioni due volte, per pochissimi voti, ma non mi sono mai sentito sconfitto. E’ stato un grande onore aver rappresentato la metà dei cittadini abbiatensi, portarne la voce in Consiglio comunale e condividere con loro la voglia di cambiamento. Sono insoddisfatto per l’immobilismo della maggioranza che la città ha dovuto subire».

Come ha trovato la città e come la “lascia”?
«In questi anni Abbiategrasso ha purtroppo perso moltissimi servizi, spesso nell’indifferenza di chi è al governo della città, che si è trovato addirittura in alcuni casi ad andare a braccetto proprio con i responsabili della stessa perdita dei servizi: un esempio emblematico è la sorte del nostro ospedale con i tappeti rossi stesi a Gallera e Fontana».

Proseguirà nel seguirla?
«Assolutamente sì. Ad Abbiategrasso vivo con la mia famiglia e continuerò ad essere parte attiva di Cambiamo Abbiategrasso».

Che ne pensa di chi la sostituirà nel Consiglio abbiatense?
Ho la massima stima per Christian Cattoni che mi sostituirà come capogruppo di Cambiamo Abbiategrasso in Consiglio comunale. In questi quattro anni Cattoni ha dato una grande prova di coerenza, competenza e abnegazione nei confronti della città, svolgendo al pari di Emy Dell’Acqua e Maria De Marchi un servizio molto importante che compete per legge all’opposizione: controllare l’operato della maggioranza, avanzare proposte concrete, denunciare le inefficienze e le criticità per migliorare i servizi ai cittadini».

È un addio o un arrivederci?
«Non è né un addio né un arrivederci. Resto in questo territorio e continuerò a dare il mio contributo. La politica non si fa solo in Consiglio comunale».

Da cosa nasce la scelta di tornare a Cassinetta?
«Amo Cassinetta. I dieci anni in cui ho l’ho amministrata sono stati per me motivo di onore e soddisfazione perché con un gruppo coeso e motivato ho potuto dare concretezza all’idea di politica che ritengo buona, facendo grandi interventi di riqualificazione urbana che hanno permesso non solo di dare decoro al paese ma anche di trovare gli spazi per il suo rilancio sociale, culturale e aggregativo, senza mai però perdere di vista le piccole cose. Ho trovato una comunità che prima mi ha accolto sul programma e poi ha espresso il suo apprezzamento per il lavoro svolto confermandomi con oltre il 62% dei consensi. A Cassinetta non è stato difficile per me sentirmi a casa sebbene io fossi “forestiero”».

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