Gelli spiega il no alla cittadinanza onoraria ai bimbi stranieri

"Basta strumentalizzazioni politiche"

Gelli spiega il no alla cittadinanza onoraria ai bimbi stranieri
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Gelli spiega il no alla cittadinanza onoraria ai bimbi stranieri, espresso dalla Giunta Calati in aula e oggetto di polemica col Pd. 

L'onorificenza

La cittadinanza onoraria è un'onorificenza concessa da un comune per onorare una persona nata in una città diversa, anche non residente che è ritenuta legata alla città per il suo impegno o per le sue opere. La persona deve essersi distinta particolarmente nel campo delle scienze, delle lettere, delle arti, dell'industria, del lavoro, della scuola, dello sport, con iniziative di carattere sociale, assistenziale e filantropico od in opere, imprese, realizzazioni, prestazioni in favore degli abitanti del comune, rendendone più alto il prestigio attraverso la loro personale virtù, o in azioni di alto valore a vantaggio della nazione o dell'Umanità intera.

Gelli: "Ecco perché diciamo no"

"Ora, considerata tale definizione che credo non sia assolutamente da nessuno confutabile, dopo giorni di voluto silenzio in merito alla polemica che i soliti sinistri stanno imbastendo a Magenta dopo la cancellazione dell'assegnazione della cittadinanza onoraria ai bambini stranieri, posso affermare  che non è un qualcosa contro qualcuno, tanto meno contro dei bambini, come hanno riferito altri, cercando, laidamente, di spostare l'attenzione dell'opinione pubblica sui bambini stessi. Qualcuno ci scrive che sia un atto diseducativo: perché di grazia, dal momento che è un istituto che non esiste?".

Cittadinanza alla fine di un percorso

"La cittadinanza deve essere un qualcosa che viene riconosciuta alla fine di un percorso che un uomo, una donna compiono, sottolineo, consapevolmente. Essere cittadino di questo paese, significa non solo conoscere le nostre leggi e le nostre tradizioni, conoscere i nostri stili di vita e le nostre realtà. Acquisire la cittadinanza, significa saper rispettare e nostre regole. Scegliere di essere cittadino di questo paese, significa fermarsi, fare una riflessione, decidere e poi agire in tal senso", precisa il vicesindaco.

 "Basta strumentalizzazioni"

"Buttare in vacca tutti questi passaggi, solo per una bieca quanto vigliacca strumentalizzazione politica, mi appare quanto di più aberrante, laido, al limite della tollerabilità. Coloro i quali, in questo periodo, persistono nel voler a tutti costi uno scontro su questo tema, dovrebbero farsi un esame di coscienza bello e buono. I bambini stranieri che studiano nelle nostre scuole, una volta raggiunta la maggiore età, decideranno in completa autonomia. Lasciamo a loro la libertà di farlo. Lasciamo stare bieche strumentalizzazioni e vergognose campagne politiche di visibilità".

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