Elezioni politiche Candiani punta al ritorno in Senato

L'ex sindaco tradatese pronto a nuova campagna elettorale in vista delle prossime elezioni politiche. "Ora vogliamo la maggioranza".

Elezioni politiche Candiani punta al ritorno in Senato
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Il prossimo 4 marzo l'ex sindaco di Tradate cercherà il bis a Palazzo Madama. Si attende solo la conferma dalla Lega ma lui dichiara: "Sono pronto".

Elezioni Politiche, Candiani nelle liste di Tradate

Cinque anni dopo, pronto a tornare a Roma (da vincitore) partendo da Tradate. Il nome di Stefano Candiani è l'unico, finora, trapelato dalla sezione cittadina della Lega circa le prossime elezioni politiche. Smentendo così le voci che lo vedevano candidato nella sola Umbria, dove è da tempo responsabile regionale del partito. "Attendo ovviamente la conferma da via Bellerio. Conto però di esserci, di poter dare ancora voce al mio territorio e alla mia città a Roma e di poterlo fare questa volta dai banchi della maggioranza. Solo così potremo lavorare attivamente per il Paese, portando avanti le volontà dei nostri elettori e non, come in questi anni, fare opposizione pressante per fermare i propositi dannosi degli altri", dichiara.

Anni di lavoro intenso

Cos'è stato fatto in questi cinque anni? Openparlamento, il sito che raccoglie e pubblica tutti i dati delle attività dei parlamentari, registra l'80,63% di presenze di Candiani (contro una media del 73,19%) e un indice di produttività di 337,2 punti, equivalenti al 59esimo posto su 315 senatori. E una forte attività d'opposizione: primo firmatario di 5 disegni legge, 7 mozioni, tre interpellanze, 6 interrogazioni a risposta orale e 34 a risposta scritta, 4 risoluzioni in assemblea e una in commissione, 94 ordini del giorno in assemblea e 95 in commissione e di 2997 emendamenti. Numero, questo, che sale a 9339 se si considerano quelli in cui Candiani è co-firmatario. Oltre al lavoro appunto nelle commissioni Agricoltura e Produzione Agroalimentare, Politiche dell'Unione Europea e la parlamentare per le politiche regionali. "Un'attività - spiega - che mi ha portato a occuparmi di sicurezza, tutela del Made in Italy, produzioni locali ma anche al fianco dei cittadini e imprenditori delle zone terremotate. A viaggiare in tutt'Italia e a conoscere e confrontarmi con esperienze e vissuti diversissimi tra loro, un valore aggiunto che reputo imprescindibile per un buon parlamentare".

La "bestia nera" di Renzi

"Renzi? Sono la sua bestia nera". Tra Candiani e il segretario ed ex premier dem, non scorre certo buon sangue. Specialmente perché per tre volte il Governo dell'ex sindaco di Firenze è stato battuto ai voti proprio su emendamenti che portavano la firma del tradatese. Il caso più celebre, e il primo, in occasione della riforma della Costituzione. "Era il 31 luglio del 2014 - ricorda - Eravamo in piena discussione della Riforma e si stava affrontando il nuovo bicameralismo. Il mio emendamento, passato e poi bocciato dalla Camera, proponeva di affidare al Senato anche le discussioni dei temi etici e morali. Materie che avrebbero scardinato tutto l'impianto  del nuovo Senato. Un'altra volta invece, sul tema della responsabilità civile dei magistrati, lo costrinsi a mettere la fiducia non sulla legge ma sul singolo provvedimento. Una cosa che non si vedeva dai tempi di Fanfani".

Cinque anni dopo, un Paese arrabbiato

"Oggi in Italia c'è molta più rabbia. Non va lasciata a sé stessa". Cinque anni dopo la sua prima elezioni in Senato, Candiani guarda giustamente a come è cambiato l'elettorato. "C'è un sentimento di totale sfiducia verso le Istituzioni. Una forte rabbia che, se non viene canalizzata nel confronto democratico, può portare a sfoghi molto pericolosi. La colpa di questo è anche del Movimento 5 Stelle, che in questi anni ho conosciuto nella sua duplicità. Un Movimento che pubblicamente dice una cosa poi nei propri regolamenti o in aula fa l'esatto opposto". La via d'uscita? "Non fare come Renzi, prima cosa. Chi fa delle promesse, deve mantenerle. Deve proporre programmi seri e attuarli, altrimenti sono solo prese in giro. E deve rispettare il mandato degli elettori. Questa legislatura, seppur sia tra le poche che possono vantare di essere arrivate a scadenza naturale, ha visto susseguirsi 3 Governi diversi e un'infinità di cambi di casacca spesso frutto di una vera e propria compravendita di poltrone, di ruoli nelle commissioni, di incarichi. Basti pensare all'appoggio di Denis Verdini al Governo Renzi".

 

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