Decisa la gestione esterna della biblioteca di Magnago
Determinanti le richieste di mobilità avanzate dal personale attuale. Riondato: «D’ora in poi avremo costi identici e servizi migliori»

L'Amministrazione comunale di Magnago va spedita verso l'affidamento della biblioteca a una società esterna. Sulla stessa linea l'opposizione che lamenta tuttavia la mancanza di coinvolgimento nelle decisioni politiche.
Voto unanime per l'esternalizzazione
Dopo l'atto di indirizzo datato 24 novembre, con cui la Giunta di Dario Candiani ha dato mandato agli uffici comunali di valutare l'ipotesi, martedì sera, durante l'ultimo Consiglio comunale del 2022, tutti i rappresentanti che siedono nel parlamentino magnaghese hanno votato a favore per affidare a esterni la gestione della struttura che sorge su piazza San Michele. I motivi sono stati spiegati nel corso dell'assise dal capogruppo di Insieme per Magnago e Bienate Massimo Riondato:
«La richiesta di mobilità da parte del personale preposto a svolgere il servizio in biblioteca ha innescato questo processo di variazione – ha commentato il consigliere di maggioranza - La biblioteca è stato probabilmente il progetto più importante portato a termine dalla passata Amministrazione e da subito ci siamo accorti che c'erano richieste per ampliare gli orari di apertura della struttura, eventualità che però non era possibile con l'organizzazione precedentemente in essere. Ma dopo le richieste di mobilità arrivate, c'è stata la possibilità di valutare altre strade, così da ottenere due vantaggi, nonostante il costo sarà identico: da una parte potremmo avere rendere fruibile i locali per maggior tempo, dall'altra riusciremo anche ad ampliare i servizi offerti alla cittadinanza. Il passaggio in consiglio comunale è l'inizio dell'iter, poi dovrà essere individuata la società che gestirà la biblioteca nei prossimi due anni».
La minoranza chiede maggiore coinvolgimento e coerenza
La scelta di esternalizzare la gestione della biblioteca trova l'opposizione concorde. I quattro rappresentanti di Progetto Cambiare hanno votato positivamente alla proposta avanzata dalla Giunta capitanata da Dario Candiani.
«Già in passato, a fronte di mobilità del personale, la risposta come Progetto Cambiare fu di investire sul personale comunale, percorso che ha poi portato ad un incarico formale ad un dipendente comunale, cercando appunto, in prima battuta, una via differente all’esternalizzazione – spiega il capogruppo di minoranza Massimo Rogora - La stessa cosa fu fatta per un altro servizio alla comunità, dove si arrivò alla procedura di esternalizzazione (o di concessione) dopo vari tentativi di gestione in house. Come è stato ben illustrato in commissione la scelta di portare la biblioteca in una posizione più centrale rispetto al nucleo storico del paese ha dato buoni frutti, tanto che l’utenza è in crescita e vi è una richiesta di potenziamento del servizio. Nella scorsa commissione, due tecnici comunali, che ringraziamo, hanno illustrato il progetto in dettaglio mettendo in risalto i punti di forza del servizio e come la gestione proposta vada nella direzione dell’aumento dei servizi per i cittadini. Non ci sentiamo quindi in difficoltà o in imbarazzo ad approvare l’iter che porterà ad una gara per gestione in appalto per due anni ovvero il tempo per poter valutare la soddisfazione del servizio».
Il sì dal retrogusto amaro
Il «sì» dell'opposizione ha però anche un retrogusto amaro. L'ex sindaco Carla Picco, Gianluca Marta, Andrea Scampini e, appunto, Rogora dal punto di vista politico ravvisano qualche stonatura e contraddizione: «Abbiamo capito che il rispetto per questo consiglio, le procedure ed il ruolo dell’opposizione non sia nelle vostre corde: in commissione abbiamo discusso in maniera costruttiva ma la decisione dell’Amministrazione era già stata annunciata su Facebook dal vostro capogruppo. Anche questo è un record, non essendo mai capitato nei due mandati del sindaco Picco: facile promettere rispetto e confronto in campagna elettorale per poi dimenticarsi di tutto poche settimane dopo».
L'attacco di Rogora
Nel suo intervento, pur senza citarlo direttamente, il capogruppo fa poi chiaro riferimento a Emanuele Brunini, accusando lui, e di conseguenza l'intera maggioranza, di poca coerenza:
«Noi non siamo in imbarazzo a valutare un'opportunità di miglioramento dei servizi per i cittadini – attacca Rogora - Noi no, ma qualcuno, forse, lo è o dovrebbe esserlo. Più in generale, visto che si parla di una scelta politica, il gruppo SiAmo Magnago Bienate, nato come contenitore in cui sono confluiti populismi ed ideologismi, si trova a cambiare di nuovo rotta ed uno dei rappresentanti, che in passato cavalcò la questione relativa all’esternalizzazione della materna come perdita di un servizio, ora si trova a proporre lui stesso la medesima procedura. Insomma, quello che era sbagliato quando era in opposizione, ora diventa cosa buona e giusta… eppure, come è stato detto in commissione, le motivazioni che spinsero l’amministrazione ad esternalizzare erano ancora più marcate di quelle di questa sera. E cosa dire, oggi, sul servizio della materna? La scelta fu giusta o sbagliata?».