Campo sportivo di via Melzi, parla la Rescaldinese Calcio

La Rescaldinese Calcio replica sulla vicenda che ha portato alla chiusura del campo sportivo di via Melzi a Rescaldina, che ha gestito fino al dicembre scorso.

Campo sportivo di via Melzi, parla la Rescaldinese Calcio
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Dopo le ultime vicissitudini sul campo sportivo di via Barbara Melzi di Rescaldina, parla il presidente della Rescaldinese Calcio Sara Di Munno.

Campo sportivo di via Melzi, la replica della società

"Gestore inadempiente". Con queste parole il Comune di Rescaldina lo scorso dicembre aveva chiuso il campo sportivo di via Melzi, puntando il dito contro la gestione della Rescaldinese Calcio. Da allora la vicenda è proseguita, nei mesi scorsi il Comune si è riappropriato della gestione, poi l recente mancato assegnamento del bando per la nuova gestione (che resterà al Comune fino a fine anno).
Sulla vicenda interviene il presidente della società calcistica, Sara Di Munno. "Avevamo optato per la linea di lasciare alle parole i fatti, di non rispondere alle illazioni perché non ritenevo giusto, dopo la scissione della Convenzione della gestione dell'impianto di Via Melzi, fare polemica, avendo concentrato tutte le nostre forze per garantire la continuità di una società calcistica che esiste da ben 95 anni. Faccio un mea culpa purtroppo per non aver ottemperato alle scadenze dei lavori pattuiti in Convenzione a causa anche di tutti gli anticipi che ci hanno visto costretti a spendere per sostenere l'impianto. Alla stipula della Convenzione era stato presentato un cronoprogramma per interventi di migliori che purtroppo non sono stati completamente realizzati. Ma assicuro che c'era la volontà di realizzarli entro la scadenza della stessa".

"Fateci svolgere le nostre attività"

"Ma ora sono in tanti, in troppi, i cittadini, i nostri tesserati e le loro famiglie, a chiederci di rispondere a quanto mosso sui giornali dall'Amministrazione Comunale - continua Di Munno - Non voglio entrare in polemica con quanto dichiarato dall'Assessore ai lavori pubblici e dal Delegato allo Sport. Alla Rescaldinese Calcio interessa solamente fare sport e tutto quello che chiediamo è che, ora che il Centro Sportivo è rientrato in possesso del Comune, ci venga garantito solamente lo svolgimento delle nostre attività".

Gestione e progetti

"Negli anni, dal gennaio 2012 al 01 dicembre 2017, in cui abbiamo avuto la gestione dell'impianto, il Centro Sportivo di Via Melzi è stato un fiore all'occhiello per la comunità rescaldinese e per tutto l'hinterland milanese - prosegue il presidente - Abbiamo realizzato a nostre spese i campi di calcetto esterni con erba di ultima generazione, abbiamo sostituito il tappeto del campo sintetico coperto, abbiamo ristrutturato il locale bar ristoro, abbiamo realizzato i giochi esterni per bambini all'entrata. Era in progetto la realizzazione dell'impianto di irrigazione, purtroppo di difficile studio per la poca portata d'acqua. Avevamo anche presentato nel 2014 la realizzazione di un progetto pari a 1 milione di euro, la realizzazione del campo a 11 in sintetico, il rifacimento della pista di atletica, la realizzazione di due campi da bocce e di un campo a 7 con relativi spogliatoi, con il supporto economico del Credito Sportivo e del CONI lo avremmo realizzato tutto completamente a nostre spese, ma l'amministrazione Cattaneo lo ha bocciato, da lì anche il ritardo degli altri lavori preventivati in precedenza. Ma tutto si può dire tranne che il centro sportivo non era valorizzato o addirittura usato impropriamente!".

Un centro attivo

"Società calcistiche come l'Ac Legnano e la Pro Patria,il Cistellum calcio hanno scelto l'impianto come 'casa' per le loro attività sportive - aggiunge Di Munno -.  Il locale ristoro è sempre stato attivo e funzionante, si organizzavano cene e feste di compleanno per i bambini di Rescaldina. I giochi esterni nelle ore pomeridiane erano sempre frequentati da bambini coi loro nonni o genitori. I campi di calcetto sempre attivi e funzionanti, abbiamo organizzato tornei, 12 ore di calcetto, tornei High School e i campi di tennis erano sempre attivi. Abbiamo dato la possibilità di utilizzare la struttura ad Associazioni Culturali del Senegal per integrazione, abbiamo ospitato la squadra italiana di Mondioring (sport cinofilo) in preparazione al Mondiale. Sono stata la prima società calcistica nella delegazione Figc con Legnano a formare operatori per l'uso del defibrillatore, e sono stata la prima ad avere un defibrillatore. Cosa di cui ora che è in gestione al Comune, l'impianto ne è sprovvisto nonostante sia obbligatorio per legge".

Investiti più di 120mila euro

"Non voglio entrare in merito alla definizione di uso improprio a cui si riferisce l'amministrazione comunale, ma il centro sportivo è sempre stato valorizzato.  In questi 6 anni la Rescaldinese Calcio - ricorda Di Munno - ha investito più di 120 mila euro per le migliorie apportate all'impianto e ogni anno sosteneva spese di manutenzione e gestione dell'impianto (bollette e manutenzione ordinaria) per circa 50 mila euro annui e non solo, abbiamo sostenuto anche quella straordinaria che sarebbe stata in carico al Comune (sostituzione pompe caldaia, fari illuminazione campo a 11, manutenzione pannelli solari, ECC). Ci siamo ritrovati a dover pagare persino 50 mila euro per il pagamento di bollette di gas della precedente (Salus Turate) gestione su cui l'Amministrazione Comunale non aveva vigilato. Soldi che non abbiamo mai visto restituirci. Abbiamo subito in questi anni svariati furti, ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo sempre garantito continuità sia agli avventori occasionali del centro sportivo, sia ai nostri tesserati. Anche quando dal 1 dicembre 2017 ci siamo ritrovati senza campo, abbiamo subito trovato spazio, grazie al Presidente dell'aurora Cerro cantalupo a Cerro e poi a San Vittore Olona grazie a Sport più, garantendo la continuità delle attività sportive ai nostri tesserati".

Malfunzionamenti e incuria dopo i sigilli

"Tutto quello che è successo al centro sportivo di via Melzi dal 01 dicembre in poi non è più imputabile alla Rescaldinese Calcio - precisa il presidente - Lo stato di abbandono e di incuria, abbiamo saputo che addirittura c'era chi aveva occupato i locali per dormire, il terreno da gioco lasciato senza irrigazione e pertanto completamente bruciato, hanno portato l'intera struttura ad avere malfunzionamenti sull'impianto elettrico e su quello delle docce.
Le fontane e i lavascarpe con il gelo di gennaio sono scoppiati e a tutt'oggi non sono ancora stati sistemati. La sera il centro è completamente al buio, perché nonostante le segnalazioni, ancora non hanno acceso il crepuscolare che illumina piazzale e area spogliatoi, quindi dopo gli allenamenti siamo costretti ad uscire dagli spogliatoi con le torce.
I fari del campo a 11, ben 8 sono bruciati, mi riferiscono da giugno, e ad oggi ancora non sono stati sostituiti, tanto da averci costretti il 29 agosto scorso, partita di Coppa Lombardia, ad andare ad affittare, a nostre spese, un'altra struttura per poter svolgere l'incontro. E ad oggi non sappiamo ancora quando verranno sistemati, e domenica 9 settembre inizia il Campionato!".

"Vogliamo continuare a fare calcio"

"Quello che ora mi interessa - conclude Di Munno nel suo intervento - è far si che la Rescaldinese Calcio, società che quest'anno compie 95 anni di attività, abbia garantito quello per cui è nata: fare calcio! Ringrazio il Delegato allo Sport perché, nonostante le problematiche dell'impianto dovute alla mancanza di manutenzione del dopo nostra gestione, sta facendo tutto quello in suo potere per garantirci al meglio lo svolgimento delle nostre attività. Confido ora che l'Amministrazione Comunale prima ancora di valorizzare l'impianto, lo renda almeno di nuovo usufruibile come lo era quando lo gestivamo noi".

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