RESCALDINA

"Il Bosco della Pace è ostaggio del degrado"

La protesta del Movimento 5 Stelle, forza di opposizione, riguardante l'area verde dedicata ai bambini

"Il Bosco della Pace è ostaggio del degrado"
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Il Bosco della Pace di Rescaldina al centro della protesta del Movimento 5 Stelle.

Il Bosco della pace, "c'è degrado"

Il Bosco della Pace, area verde vicino al cavalcavia di via De Gasperi, "è trascurato e pericoloso". A segnalare l’incuria della zona, progetto patrocinato dal Comune con l’associazione Articolonove e attivato nel 2018, è il portavoce del Movimento 5 Stelle Massimo Oggioni che guida il gruppo di opposizione: "Nell’ottobre 2020 sono state tagliate 36 piante, robinie e pruni - spiega Oggioni - La settimana successiva abbiamo posto un’interrogazione al riguardo e il sindaco ha giustificato l’abbattimento massivo per questioni di sicurezza, soprattutto dopo ricorrenti temporali che avevano intaccato la stabilità delle piante".
Gli alberi non erano solo una minaccia per gli automobilisti, ma secondo quanto affermato dal primo cittadino, afferma Oggioni, "si trovavano in condizioni 'carenti', cioè cattive" e "a seguito dell’abbattimento sono stati trovati dei lampioni rimasti nascosti per anni a causa della fitta vegetazione". Il portavoce M5S aggiunge poi che il sindaco aveva così concluso la sua replica: "L’intenzione dell’Amministrazione è quella di ripristinare la zona abbandonata in un’area verde, coinvolgendo nella progettazione le scuole e le associazioni, prevedendo anche tecnici agronomi per valutare le piante più adatte alla zona" ricorda Oggioni Che rilancia: "Nessun intervento è stato fatto e sono ricresciute le robinie. Dopo il taglio il bosco è stato abbandonato, neanche assoggettato a manutenzione ordinaria".

La pericolosità dell'area verde

Con questo scenario, prosegue Oggioni, "si ricreano condizioni d’insicurezza e occorre un ulteriore abbattimento che sarà a carico ancora una volta dei cittadini. Si è perso un anno: nuovi alberi avrebbero potuto essere piantumati in sostituzione di quelli abbattuti e questi avrebbero potuto crescere, portando nuovo ossigeno alla nostra aria inquinata. Un anno in cui i cittadini non hanno potuto utilizzare parte del parco. L’intervento del 2020 è stato azzerato, con annesso spreco di denaro pubblico. Riteniamo che operare in questo modo sia dannoso, per il verde pubblico, per la sicurezza dei cittadini e per le casse comunali".

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