L'appello al sindaco Nai: "Si mobiliti presso Regione"

Acli Abbiategrasso: “Potenziare l'ospedale e attivare le Usca”

Presa di posizione del Circolo Acli abbiatense sull'ospedale e le unità di continuità assistenziale, con un appello al sindaco Nai affinchè si mobiliti presso Regione

Acli Abbiategrasso: “Potenziare l'ospedale e attivare le Usca”
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Presa di posizione del Circolo Acli abbiatense sull'ospedale e le unità di continuità assistenziale, con un appello al sindaco Nai affinchè si mobiliti presso Regione.

Acli Abbiategrasso: “Potenziare l'ospedale e attivare le Usca”

Il Circolo Acli di Abbiategrasso prende posizione sulla situazione che riguarda l'ospedale Costantino Cantù e più in generale sulla copertura dei servizi socio-sanitari territoriali. E lo fa con una nota che esprime seria preoccupazione per “il continuo indebolimento delle strutture ospedaliere del Costantino Cantù (Pronto Soccorso e altri reparti)” e per “l'assenza di adeguati “servizi sanitari domiciliari” a copertura del territorio”.

Dopo aver ricordato che gli indirizzi dell'ordinamento sanitario di Stato e Regioni stabiliscono che, nell'organizzare i servizi sanitari sul territorio, bisogna tenere principalmente in conto la “centralità del paziente” e il “rispetto della dignità della persona” il Circolo Acli sottolinea che che nel recente passato sull'ospedale Cantù sono stati investiti circa 28 milioni di euro di contributi pubblici per implementare e migliorare la struttura, ivi compreso il pronto soccorso. Investimento al quale tuttavia è seguita, dopo alcuni anni, “una riduzione della funzionalità dei servizi a danno della popolazione”.

Le Acli milanesi e lombarde hanno da poco emesso un documento sulle politiche sanitarie nazionali e lombarde, ove, dopo un breve excursus storico, vengono evidenziate le criticità attuali e proposti i necessari correttivi. A livello abbiatense, giunge ora dunque lo specifico contributo del circolo locale: “Da noi paradossalmente si è scelto di ridurre i posti letto e di dequalificare il pronto soccorso riducendo gli orari e privandolo della figura di un anestesista, disponibile solo in reperibilità”. Prosegue la nota: “A fronte di una situazione nella quale vengono a mancare, anche a causa del Covid, i servizi di continuità assistenziale sul territorio, è incomprensibile capire per quali motivi le Usca (Unità speciali continuità assistenziale), già deliberate in Consiglio regionale, non risultino ancora attive e funzionanti. Queste unità di medicina territoriale darebbero un fondamentale supporto ai medici di base tramite la presa in carico delle nostre famiglie per visite, tamponi e cure a domicilio, al fine di evitare i ricoveri in ospedale. Si sottolinea, inoltre, la necessità di adeguare i lunghissimi tempi d'attesa (anche 18 mesi) per esami e visite mediche alle esigenze della popolazione del distretto, soprattutto in casi di gravi e urgenti patologie, che vengono proposti dal Cup dell'ospedale Costantino Cantù”.

Il circolo Acli prosegue con una richiesta alla Giunta regionale, ad Ats e Asst Ovest Milanese di “intervenire con urgenza per ripristinare e potenziare i servizi all'ospedale Costantino Cantù di Abbiategrasso”, chiedendo di “attivare celermente le unità di continuità assistenziale (Usca) a copertura del territorio”. “Si esprime infine pieno sostegno al Movimento per i diritti del cittadino malato, a tutte le forme di cittadinanza attiva e al Comitato intercomunale, impegnati a sollecitare un progetto di riqualificazione del nostro ospedale di circolo – prosegue il comunicato - Il circolo Acli fa appello e invita il sindaco di Abbiategrasso, Comune capofila, a prendersi carico della grave situazione e ad adottare iniziative politiche/istituzionali concrete presso la Regione Lombardia, dirette a ripristinare tutti i servizi a garanzia e tutela della salute, essendo questo un bene primario e trasversale per tutti”. TORNA ALLA HOME

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