Abbiategrasso

Pronto soccorso ancora chiuso durante la notte

La riapertura del PS h24 è rinviata al prossimo autunno

Pronto soccorso ancora chiuso durante la notte
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Al momento le cose non vanno per il verso giusto; se tutto filerà liscio se ne riparla in autunno. Una vicenda dai contorni misteriosi, che stenta a decollare ostacolata da mille imprevisti

L'affondo della minoranza in Consiglio

Uno smacco per la maggioranza che aveva puntato forte sulla questione; una rivincita per la minoranza che aveva sollevato dubbi al riguardo. La sbandierata riapertura notturna del Pronto soccorso (o Punto di primo intervento) - di Abbiategrasso per luglio, cavalcata dalle file del centro destra comincia a sgonfiarsi, o peggio a svanire tra le poche nubi che sovrastano il cielo sopra Abbiategrasso.

Il Cantù continuerà ad avere un PS a mezzo servizio 8-20, nonostante gli sforzi di Nai e la sua compagine e Regione Lombardia, che si era esposta in prima persona nella figura dell’assessore al Wellfare e Vicepresidente Letizia Moratti.

La minoranza nella figura di Giovanni Maiorana non usa mezzi termini, chiede risposte al sindaco e alla sua amministrazione. Sui social il consigliere della civica Ricominciamo insieme va giù duro e chiede delucidazioni in merito. Che fine ha fatto la promessa di riapertura del Punto di primo soccorso annunciata per luglio? La cooperativa a cui era stata affidata la gestione si è defilata rinunciando all’incarico. Ora cosa succederà?

Con un post su Fecebook l’attacco di Maiorana all’amministrazione Nai e alla questione relativa al Punto di primo soccorso dell’ospedale Cantù.

“Durante la Campagna elettorale il Sindaco ha più volte affermato che la riapertura del Punto di Primo intervento ad Abbiategrasso era cosa fatta. Che sarebbe stata un primo importante passo per ridare dignità alla nostra struttura ospedaliera. Tutto questo avrebbe dovuto essere il frutto di una manifestazione di interesse che aveva coinvolto diversi operatori e che aveva condotto alla scelta di una cooperativa – ha spiegato il consigliere di minoranza Maiorana - Tralasciando le differenze tra Punto di Primo Intervento e Pronto soccorso (i quali differiscono per tipologia di prestazioni erogate e per efficienza) la notizia è che Abbiategrasso non avrà neanche il Punto di Primo Intervento che doveva essere operativo dal 27 luglio. Dalla documentazione disponibile emerge infatti che l'operatore che avrebbe dovuto erogare le prestazioni si è ritirato ed è quindi necessario indire una nuova manifestazione di interesse. Tuttavia i tempi si allungano e si parla di ottobre anche se nel POAS invero è indicato 1 gennaio 2023 – ha precisa Maiorna -Eppure in Campagna elettorale lo stesso aveva ribadito in tutti i modi la propria soddisfazione per il "risultato ottenuto"

Io credo che i cittadini abbiano il diritto di sapere quali sono le azioni concrete che l'Amministrazione intende percorrere per mantenere ciò che è stato promesso. Il tempo dei silenzi assordanti è finito” Maiorana ha incalzato il sindaco Nai anche durante l’ultimo consiglio di venerdì scorso, ponendo la questione al centro dell’attenzione. La civica Ricominciamo iniseme ha etichettato il CC come “Il consiglio comunale dei silenzi, con sindaco giunta e maggioranza celati dietro un mutismo che non fa bene alla città”

Sulla questione Abbiategrasso la vera notizia è l'indisponibilità della cooperativa al servizio presso il Punto di Primo Intervento e pertanto Asst ha predisposto una nuova manifestazione di interesse per la ricerca di una nuova cooperativa e conseguente apertura nel mese di settembre.

La replica del sindaco Nai

Il sindaco Cesare Nai incalzato sulla vicenda, molto cara alla sua cordata di centro destra che lo ha sostenuto nella rielezione, ha espresso naturalmente il suo dispiacere per l’accaduto, precisano “Il ritardo è dovuto dal fatto che il soggetto che era stato individuato dall'azienda ha comunicato la sua non disponibilità (non ne conosco i motivi) ad assumere l'incarico – ha spiegato Nai - Per questo si rende necessario procedere ad un nuovo incarico tra chi, a suo tempo, aveva partecipato alla manifestazione d'interesse. Si tratta quindi di un ritardo, rispetto a quanto previsto, della ripresa del servizio che sarà comunque assicurato a partire presumibilmente da ottobre”.

Una risposta diplomatica, che sicuramente non soddisferà le incalzanti pressioni della minoranza che volevano una comunicazione più trasparente soprattutto nei confronti dei cittadini.

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