Mercato gas e luce, cosa cambia fra libero e tutelato

Il servizio di maggior tutela è stato prorogato fino al 2023, ma chi sceglie di cambiare subito deve fare attenzione a insidie e possibili tentativi di truffa

Mercato gas e luce, cosa cambia fra libero e tutelato
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Il mercato gas e luce si divide fra il mercato libero e il servizio di maggior tutela, in cui i prezzi sono decisi dall'Autorità ed aggiornati ogni tre mesi. Quest’ultimo, ovvero il cosiddetto mercato tutelato, è da anni vicino alla propria scomparsa: puntualmente però i vari decreti Milleproroghe spostano la sua chiusura. L’ultimo rinvio ha fissato la cancellazione all’1 gennaio 2023, facendo slittare di un anno la precedente scadenza. Cosa succederà con la fine del servizio di maggior tutela? Gli utenti dovranno necessariamente passare al mercato libero. Attenzione: si parla di utenti domestici e microimprese, perché per le piccole e medie imprese il mercato tutelato si è chiuso a gennaio 2021.

Mercato gas e luce, cosa conviene di più?

Guardando le date il problema della scelta potrebbe essere spostato a fine 2022. Tuttavia si sta parlando di cosa convenga maggiormente in termini economici, e dunque di risparmio in bolletta, al consumatore. Se si può ottenere un risparmio perché aspettare? Il mercato libero propone diversi vantaggi rispetto a quello tutelato. In primis i diversi fornitori propongono un ampio ventaglio di offerte. Ne consegue che non sarà difficile trovare quella che si adatta perfettamente alle proprie esigenze. Non solo: in molti casi si ha la possibilità di avere un unico gestore per gas e luce, semplificando il tutto. E poi c’è la concorrenza: per sua natura spinge a fornire un servizio migliore e a contenere i prezzi, generando dunque un guadagno per l’utente.

“Migrazione” in corso, ma attenzione alle insidie

Secondo Arera (l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), le famiglie italiane stanno “migrando” verso il mercato libero: a fine 2020 il 56% ha abbandonato il mercato tutelato. E questo processo è destinato a crescere fino al 2023 (almeno). La ricerca di nuovi clienti da parte dei player del libero mercato ha inevitabilmente creato nuovi spazi per chi è sempre pronto ad organizzare situazioni poco chiare e addirittura truffe. Serve fare molta attenzione alle insidie, soprattutto telefoniche. È bene diffidare di chi propone un primo anno a cifre molto modeste, per poi recuperare con gli interessi nei restanti anni di contratto. L’eventuale inganno sta lì: prezzo bassissimo per accaparrarsi il cliente, elevati rincari dopo il primo rinnovo.

Dal servizio carente a vere e proprie truffe

È importante riflettere anche al servizio che viene proposto: è utile chiedersi se si è disposti a non avere un referente con cui confrontarsi. Spesso infatti si tratta di servizi impersonali, in cui l’utente è lasciato a se stesso. Serve valutare questa caratteristica, provando ad immaginare la comodità di avere un interlocutore fisicamente presente, magari radicato sul proprio territorio di residenza. Infine è opportuno fare attenzione a vere e proprie truffe telefoniche o tentate a domicilio. Finti operatori si presentano con false richieste di aggiornamento anagrafica, informativa di scadenza di una promozione, presunto aumento delle tariffe, falso sconto sul canone RAI ed altre argomentazioni non veritiere. L’obiettivo è richiedere alcuni dati (come ad esempio codici POD o PDR) per disattivare la fornitura in corso e sostituirla con un altro venditore, solitamente più costosa.

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