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La carota: servono un vaso fondo, un buon terriccio e 90 giorni di pazienza

Uno degli ortaggi più amati, facile da coltivare anche in casa, e che fa sicuramente bene alla nostra salute.

La carota: servono un vaso fondo, un buon terriccio e 90 giorni di pazienza
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La carota è uno degli ortaggi più amati e coltivati. Piace anche ai bambini e si può gustare sia cruda che cotta.
Di carote ne esistono svariate tipologie, per forma e colore, ma tutti abbiamo in mente la radice lunga, arancione e croccante. Come quella che potrete avere con i semi in regalo col giornale: la qualità detta nantese, una delle più comuni e facilissima da coltivare anche nell’orto fatto in casa.

La semina

Il periodo più adatto per seminare le carote inizia ad aprile, meglio con luna crescente. Ma possiamo iniziare anche adesso, stando però attenti a tenere al riparo e al caldo il vaso, ad esempio coprendo la terra con un semplice strato di cellophane per mantenere la temperatura. Trattandosi di una radice, il nostro ortaggio non soffre particolarmente gli sbalzi termici.
Potremo piantare anche fino ad agosto, ma probabilmente avremo carote più corte.
Trattandosi di un ortaggio a radice lunga, che si svilupperà mediamente tra i 16 e 20 cm di lunghezza, avremo bisogno di un vaso fondo, da almeno 40 cm.
Potremo seminare, come per il ravanello, tracciando dei solchi paralleli nel terriccio e posizionare i semi a 4-5 cm di distanza l’uno dall’altro. Per la profondità vale sempre la solita regola: al massimo due o tre volte la dimensione del seme, in questo caso quindi non oltre il mezzo centimetro.
All’inizio dovremo bagnare bene per dare la giusta umidità al terreno.
Per assicurarci un buon raccolto potremmo anche posizionare tre semi per volta e quando vedremo nascere i germogli lasceremo quello più sviluppato, togliendo gli altri due. Per evitare di strappare anche la radice buona, si potrebbe solo tagliare la parte verde aerea. Non vi preoccupate di sprecare semi: per ogni grammo ne avrete a disposizione almeno 900.

 

 

La crescita

La carota non necessita di una particolare attenzione durante la crescita. Una volta che il seme avrà germogliato sarà sufficiente bagnare quando necessario, almeno una volta al giorno.
Dovremo però fare attenzione a non esagerare nell’innaffiare quando saremo prossimi al raccolto, perché un eccessivo ristagno d’acqua potrebbe causare spaccature alla nostra radice e farla marcire.
Prestiamo anche attenzione che la carota sia sempre ben coperta dalla terra: in caso contrario bisognerebbe spingerla in giù o ricoprirla con la terra. Il sole diretto la farebbe restare verde e quindi non buona. Per ovviare a questo problema, causato da un terriccio spugnoso, si potrebbe miscelare la terra con della sabbia.

La raccolta

Dopo circa 90 giorni, mediamente tra gli 80 e i 110, la nostra carota sarà pronta. Lo potremo vedere anche dal colletto, l’attaccatura della radice alle foglie in superficie, che dovrà avere un diametro di circa un centimetro o un centimetro e mezzo.
Va di moda, però, anche la raccolta precoce di primizie, per gustare la carota come snack, quando non avrà raggiunto il pieno sviluppo ma solo 5-6 cm di lunghezza. Questo si può fare soprattutto con semine tardive, che comunque non raggiungerebbero lo sviluppo completo dei 18 cm.

Quanto fanno bene le carote

Mangiare carote indubbiamente fa bene alla nostra salute: in particolare porta benefici agli occhi e rallenta l’invecchiamento del nostro organismo.
Le carote sono uno degli alimenti più ricchi di vitamina A, essenziale per la vista, la crescita e il normale sviluppo dei tessuti. Questa vitamina, inoltre, è coinvolta nel buon funzionamento della risposta immunitaria e mantiene l’integrità di pelle e mucose. Ma le carote, grazie alla vitamina C e alle vitamine del gruppo B, fanno bene anche a denti e gengive e aiutano a garantire un buon metabolismo.
Le carote sono costituite principalmente da acqua e presentano un contenuto di proteine e grassi decisamente basso. Visto il modesto contenuto di zuccheri, sono da favorire in una dieta: possono essere sgranocchiate come antipasto poiché, grazie al loro apporto di fibra, contribuiscono a dare senso di sazietà e quindi un apporto calorico minore durante il pasto.
Inoltre, le carote contengono un’elevata quantità di beta-carotene, in grado di contrastare l’invecchiamento cellulare e, di conseguenza, di contribuire alla prevenzione di patologie cardiovascolari e probabilmente di alcune forme tumorali.

Lo chef Tarabini propone: Vellutata di Carote al Curry, trota di Fiume e Caprino vaccino

La vellutata di carote è una pietanza sana e leggera, dal sapore delicato. Semplicissima da preparare, è pronta in un lampo. Così ci suggerisce di gustare il nostro ortaggio Gianni Tarabini, chef al ristorante La Preséf dell’Agriturismo La Fiorida di Mantello, in provincia di Sondrio. Ecco quindi la sua ricetta: Vellutata di Carote al Curry, trota di Fiume e Caprino vaccino.

Ingredienti per 4 persone:
500 g di carote
150 g di patate
Q.b. Curry
1.000 g di acqua
Q.b. semi di sesamo neri
200 g di trota
Q.b. sale
Q.b. olio di oliva
50 g di caprino vaccino
10 g di noci
A piacere 4 gocce di aceto balsamico

Preparazione:
Sbucciate le carote, eliminate le estremità, lavatele e tagliatele a rondelle non troppo spesse. Sbucciate e lavate la patata e riducetela a cubetti. Cuocete il tutto in una casseruola insieme a due cucchiai di olio e cipolla tritata e fate rosolare.
Mescolate e lasciate insaporire per qualche secondo, quindi coprite con acqua e portate a bollore. Abbassate la fiamma e fate cuocere a pentola coperta per una ventina di minuti. Quando le verdure sono cotte, aggiungete il Curry, riducetele in una crema liscia e omogenea utilizzando un frullatore a immersione. Salate e pepate.
La vostra vellutata di Carote è pronta!
In una padella antiaderente adagiate i filetti di trota precedentemente tagliati in forma quadrata e girati su tutti i lati sui semi di sesamo neri fino a ricoprirli quasi interamente. Fateli andare a fuoco vivo fino a quando non saranno ben dorati.
Nel frattempo in una ciotola mescolate insieme i caprini aiutandovi con dell’olio di oliva per amalgamarli e aggiungete le noci sminuzzate in modo grossolano.
Impiattate adagiando la vellutata sul fondo, posizionate la porzione di trota al centro del piatto, create delle quenelle con il caprino e infine guarnite con quattro gocce di aceto balsamico. Il piatto è pronto.

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