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Quasi 14mila lavoratori sono in cassa integrazione: i dati dei nostri comuni

Dai dati della Regione emerge un quadro drammatico: ben 13.845 dipendenti di 4.593 attività, per un impegno di spesa che supera i 36 milioni. Solo nella nostra zona

Quasi 14mila lavoratori sono  in cassa integrazione: i dati dei nostri comuni
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Quasi 14mila lavoratori sono in cassa integrazione: i dati dei nostri 65 comuni

Quasi 14mila lavoratori sono in cassa integrazione

Oltre 4mila aziende per un totale che sfiora i 14mila di dipendenti: questi i dati della cassa integrazione nei nostri 65 comuni.
Numeri impressionanti che rendono bene l’idea delle conseguenze economiche del Coronavirus che ha visto la chiusura della maggior parte della attività per due mesi. Una recessione finanziaria senza eguali quella che si sta abbattendo sul nostro Paese.
I dati emergono dalla tabella pubblicata da Regione Lombardia. Questa è in continuo aggiornamento per via dell’ingente numero di domande che ogni giorno arrivano al Pirellone dalle aziende del territorio. I dati vengono poi inoltrati all’Inps che si occupa di erogare ai singoli dipendenti il denaro che spetta loro.
Ci sono però anche migliaia di lavoratori che non hanno potuto beneficiare della Cig in deroga prevista dal decreto «Cura Italia». Ci sono anche, come si sente spesso, molti altri casi in cui sono state le aziende stesse ad anticipare l’aiuto economico ai propri collaboratori.
«Ad oggi siamo arrivati a quota 67.324 domande decretate» spiega Melania Rizzoli, assessore regionale alla Istruzione, formazione e lavoro, al termine di un dibattito con Inps sulle responsabilità dei ritardi.
Nella nostra zona è Legnano che ha lo scettro e la corona per il maggior numero di dipendenti che al momento sono in cassa integrazione: 1.318. La somma delle aziende della città del Carroccio che hanno richiesto questo aiuto sono 515. Al secondo posto, senza un notevole distacco dalla prima in classifica, la medaglia d’argento va a Rho con 428 aziende in cassa integrazione per un totale di 1.040 dipendenti che si sono visti ridurre lo stipendio.
Nosate e Cassinetta di Lugagnano sono invece, fortunatamente, i due comuni che fanno eccezione: in entrambi i casi c’è una sola azienda che ha fatto ricorso alla Cig per 3 lavoratori ciascuno. Questo è uno di quei rari casi in cui essere ultimi è un pregio.
In generale però, escluse particolarità, sono cifre importanti che non fanno dormire sonni tranquilli. Il fermo delle attività lavorative nelle nostre zone, senza contare quelle che non hanno potuto fare richiesta di cassa integrazione, è costato all’Inps oltre 36milioni di euro... per ora!

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