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Metalmeccanici in sciopero, presidio davanti a Confindustria

Concentramento alle 13 in piazza Monumento a Legnano, corteo e presidio sotto la sede di Confindustria di via 20 Settembre

Metalmeccanici in sciopero, presidio davanti a Confindustria
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Metalmeccanici in sciopero a Legnano per chiedere "interventi di politica industriale che ancora non si vedono da parte del Governo attuale e senza i quali si rischia di peggiorare la condizione economica, industriale e sociale, già caratterizzata da prospettive di particolare incertezza".

Metalmeccanici in sciopero

Oggi, venerdì 7 luglio 2023, gli operai, incroceranno le braccia per quattro ore alla fine di tutti i turni. Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm hanno organizzato anche una manifestazione: il concentramento è previsto per le 13 in piazza Monumento, da dove prenderà le mosse un corteo che si concluderà con un presidio sotto la sede di Confindustria Alto Milanese (in via 20 Settembre 30).

Le richieste dei sindacati

Le sigle sindacali spiegano:

"Le metalmeccaniche e i metalmeccanici stanno vivendo una condizione economica e sociale molto delicata. Sono anni che il nostro Paese vede ridursi la sua base produttiva e nell’attuale fase di grandi trasformazioni e di processi di transizione - ecologica, digitale, energetica e tecnologica - sono mancati da parte della politica e dei governi gli orientamenti e le scelte sui temi del lavoro e dell’industria. È necessario rimettere al centro il lavoro dell’industria metalmeccanica e impiantistica se si vuole una reale transizione, altrimenti si rischia di aggravare la condizione delle lavoratrici e dei lavoratori già appesantita da pandemia, crisi, instabilità geopolitica e da un’inflazione a livelli record, che erode il potere di acquisto dei salari".

La mobilitazione di Fim, Fiom e Uilm ha lo scopo di rivendicare il ruolo del pubblico a partire dalle responsabilità del Governo. "Servono scelte politiche e industriali per far sì che i cambiamenti diventino altrettante occasioni". I promotori dello sciopero chiedono l’apertura di tavoli di confronto sui settori e sulle filiere in difficoltà per definire i piani di sviluppo; l’incremento e il confronto sugli investimenti pubblici e privati nei settori strategici e la reindustrializzazione delle aree di crisi per garantire l’occupazione; di valorizzare e sostenere il reddito da lavoro.

"Il nostro lavoro da sempre centrale"

Fim, Fiom e Uilm ritengono inoltre inderogabile l’impegno comune al confronto e all’uso delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza per lo sviluppo del settore metalmeccanico; la riforma degli ammortizzatori sociali, con strumenti adeguati alla transizione ecologica e digitale; l’incentivazione di contratti di espansione e di solidarietà, per ridurre l’orario di lavoro e favorire l’occupazione giovanile; un piano di formazione sulle nuove competenze, la riqualificazione e la valorizzazione degli istituti tecnici superiori e del sistema universitario; un intervento per aumentare la dimensione d’impresa, superare le gare al massimo ribasso negli appalti e stabilizzare il lavoro precario.
"Il lavoro nell’industria metalmeccanica e impiantistica è da sempre centrale per l’economia del nostro Paese e deve diventare l’elemento propulsore del suo futuro e di un nuovo sviluppo".

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