IN CALO IL GIRO D'AFFARI

"Costi lievitati e clienti più attenti al prezzo", indagine tra i commercianti

Pandemia e guerra in Ucraina penalizzano le piccole botteghe

"Costi lievitati e clienti più attenti al prezzo", indagine tra i commercianti
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Se la situazione economica è in generale peggioramento, certo non sorride ai commercianti locali. Da inizio anno 2022, la congiuntura è molto peggiorata, complice la crisi storica, la pandemia Covid 19 e soprattutto la guerra. Da questi presupposti è partita l'indagine svolta tra alcuni commercianti di Arconate.

"La crisi si sente e i clienti cercano articoli dai prezzi modici"

Parla la signora Graziella Tunesi. titolare del negozio di fiori Non ti scordar di me: «Noi abbiamo aperto a maggio, la crisi la sentiamo tutti; i clienti ci sono ma cercano articoli dai prezzi modici, sono attenti al prezzo e con questi aumenti in corso non è facile conciliare tutto. Dopo le 16 in paese il movimento è molto poco».  Secondo la signora Viviana Ceriotti. che gestisce un negozio di merceria e abbigliamento rilevato quattro anni fa: «Personalmente non mi posso lamentare, il lavoro c’è, anche perché è l’unico negozio di vicinanza in paese, a differenza dei centri vicini più popolosi e grandi che vantano diversi negozi concorrenti. Anche durante gli anni della pandemia la clientela fissa ha sempre acquistato da me. Certo ho notato che le persone escono di meno». Per Giorgio Cusumano, titolare della pizzeria d’asporto il Vesuvio: «Io ho un buon giro di lavoro e clienti affezionati ma il guadagno è davvero poco. Da febbraio ad oggi ad esempio ho dovuto spendere solo per i costi della mozzarella 20 mila euro in più di aumento. Sono raddoppiati i prezzi del pomodoro e della farina, mentre il costo dell’olio di semi di qualità è triplicato. A causa della guerra poi sono aumentati i costi dell’energia e dell’elettricità e persino dell’acqua che non mi risulta essere un prodotto dell’Ucraina o dell’Est, un disastro. Io mi ritengo fortunato, riesco a pagare tutte le spese e i costi ma ultimamente avanzo i soldi solo per le sigarette».

"Cambio delle abitudini e poca movida serale", il pensiero degli altri negozianti

Per la signora Katia Comerio, esercente: «La gente negli ultimi tempi ha cambiato abitudini dopo la pandemia, esce di meno, spende di meno e qui dal tardo pomeriggio la gente non circola più, la sera non si vede nessuno in centro». C’è chi poi tira avanti grazie agli habitué, i quali sono comunque spaventati di fronte agli sconvolgimenti globali legati alla guerra. Quest’ultimi temono quasi di non avere i soldi per pagare le bollette e hanno paura di perdere il lavoro da un giorno all’altro. Escono di meno e consumano di meno anche sotto le festività. Per questo i bar, per esempio, se si va avanti così rischiano anche la chiusura, perché nel pomeriggio e special modo dalle 18 di sera non c’è in giro nessuno nemmeno in Piazza Libertà. Non vi sono più avventori da fuori paese. Anche se la clientela fosse in aumento, ci sarebbe comunque da tener conto degli aumenti di elettricità e materie prime che risultano davvero alti.

"Gli aumenti delle materie prime? Un bagno di sangue"

Per il panificio Garavaglia il titolare Lorenzo Garavaglia. sostiene: «Parlando con colleghi sappiamo che una situazione così disastrosa non si verificava da cinquant’anni Aumenti delle materie prime del 50, 60, 80 % e l’elettricità che per noi è molto importante, ha avuto un aumento del 400 % , costi alla lunga non sostenibili. Difatti quest’anno molti panifici stanno chiudendo. In generale è un bagno di sangue ma ad Arconate comunque abbiamo osservato nel nostro negozio un leggero aumento della clientela fissa dalla data di apertura della Rsa. Il paese è piccolo e si rilevano anche i piccoli cambiamenti. Però questi costi fuori controllo sono quasi ingestibili, molte realtà sono a rischio. Resistiamo e teniamo duro aspettando che la situazione migliori».

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