Economia

Confindustria: «Un terzo trimestre all’insegna della prudenza»

Federica Simonetto, presidente dei giovani imprenditori: «Gli investimenti non sono aumentati a causa delle politiche restrittive della Banca Centrale Europea e le materie prime non hanno ancora iniziato un calo deciso»

Confindustria: «Un terzo trimestre all’insegna della prudenza»
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La parola a Federica Simonetto, presidente del Gruppo Giovani imprenditori di Confindustria Alto Milanese.

Confindustria,  ecco come è andato il terzo trimestre

Non lo si evince solo dalla legge di bilancio, né dalle equivalenti delibere dei Comuni che restano prudenti sul fronte dei conti degli Enti locali. Anche l’ultima trimestrale di Confindustria segna un approccio più conservativo da parte del mondo dell’imprenditoria. Questo dicono i dati raccolti dall’associazione di categoria nel terzo trimestre, che permettono già di fare una proiezione per la chiusura dell’anno e più ancora sul 2024 che sta per iniziare.

Federica Simonetto, presidente dei giovani imprenditori

«Il terzo trimestre dell'Altomilanese ha visto un rallentamento dell’economia a causa della pausa estiva e questo rallentamento questa volta ha colpito tutti i settori», spiega Federica Simonetto, presidente dei giovani imprenditori di Confindustria Altomilanese. «Tendenzialmente eravamo abituati a vedere per lo meno un non rallentamento nel settore meccanico, ma in questo ultimo periodo abbiamo avuto un calo in tutti i settori».

Calo di fatturato e di ordini

Un calo del fatturato e degli ordini dovuto, secondo le analisi di Confindustria Altomilanese, a due motivi. «Gli investimenti non sono aumentati a causa delle politiche restrittive della Banca Centrale Europea e le materie prime non hanno ancora iniziato un calo deciso», prosegue Simonetto riferendosi ai mesi che si sono conclusi a fine settembre. Così dall’inizio dell’autunno «gli ordini non sono aumentati, anzi c'è un calo anche se di pochi punti percentuali anche nel settore meccanico. In particolare vediamo, in riferimento ai prossimi mesi, che meno del 30% delle nostre aziende prevedono un aumento del fatturato, cosa che invece durante il secondo trimestre era in aumento. Chiaramente il problema rimane la fiducia nel mondo politico e nella situazione geopolitica. Infatti i recenti conflitti in Medio Oriente e in Ucraina continuano a essere il motivo prevalente di questo calo di fatturato e di ordini».

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