territorio e produttività

"Business Top 1000": la spina dorsale produttiva del nostro territorio

Un prodotto nato per valorizzare le tante realtà imprenditoriali del territorio milanese

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Un viaggio attraverso la spina dorsale produttiva del nostro territorio. E' contenuto nella rivista del Gruppo editoriale Netweek giunta al suo debutto e che accende i riflettori sul mondo produttivo della provincia di Milano, «Business Top 1000», un lavoro che racchiude le esperienze di mille piccole medie imprese operanti nell'area nord ovest di Milano, ordinate in base al fatturato 2022 e ai relativi bilanci.

"Top 1000": economia e produttività nell'Ovest Milanese

Un prodotto nato per valorizzare le tante realtà imprenditoriali del territorio milanese. È stato presentato nella serata di martedì al centro sportivo del Rugby Parabiago in Via Carso davanti ad un’ampia platea di imprenditori e rappresentanti delle Istituzioni e delle associazioni di categoria. In particolare l'incontro ha avuto come focus il tema «Responsabilità sociale d'impresa: un valore per l'azienda del futuro».

Presenti alla serata di presentazione del lavoro Netweek i rappresentanti della prima squadra maschile e femminile del Rugby Parabiago, che hanno dato il loro saluto iniziale. La conduzione dell'evento è stata affidata al direttore responsabile di Settegiorni Sergio Nicastro coadiuvato dalla giornalista Simona Ambruosi. Una rivista che ha tolto il velo quella che porta la firma di Netweek e che coincide, come sottolineato in apertura dal direttore, col «primo prodotto editoriale realizzato in questa zona. Ma non il primo in assoluto, in quanto è stato realizzato un prodotto analogo a Lecco, l'anno scorso nella zona della Martesana».

Il perimetro lungo cui si è mosso questo lavoro rappresenta, ha aggiunto Nicastro, «una forma di giornalismo diverso rispetto alla cronaca ordinaria. Si tratta del data journalism, che prevede l'analisi dei numeri in relazione ai vari comparti». Numeri coi quali ciascun imprenditore deve aver a che fare. Numeri che, ha fatto notare lo stesso, «dal nostro punto di vista i numeri sono asettici, raccontano tante cose ma non possono raccontare tutto. Questo lavoro intende giocoforza mettere in evidenza le storie di imprenditori, seconde e terze generazioni, che hanno saputo adattarsi ad un mondo che cambia».

Scoprire le eccellenze del territorio

Business top 1000 è stata una vera e propria opportunità per scoprire le eccellenze del nostro territorio.

«La parte più interessante di questo lavoro ha coinciso con l’incontro dei protagonisti, delle loro storie degli obiettivi raggiunti e dei sogni nel cassetto», così Ambruosi prima di cedere la parola al padrone dei padroni di casa, il sindaco di Parabiago Raffaele Cucchi che ha invece messo in evidenza il punto di forza delle imprese che operano sul territorio provinciale. «Sono orgoglioso di poter ospitare in città e al Rugby questo evento. Sul nostro territorio è la manifattura a rivestire un ruolo di primo ordine, poiché mette in risalto le nostre eccellenze, dà la possibilità di investire e crescere, attraverso una prospettiva futura. La rivista ci dà modo di approfondire il nostro lavoro di vicinanza e scoperta sulle realtà che coincidono con le piccole e grandi imprese». Interessante anche il ragionamento svolto da Giacomo Rossini, segretario Confartigianato imprese Alto Milanese, che ha evidenziato la situazione in cui versano le piccole e medie imprese milanesi: «Il tessuto produttivo ha tenuto al rimbalzo post pandemico. Ma i costi delle materie prime e quelli energetici non offrono ancora una prospettiva chiara e certa di quello che sarà l'andamento. Il tasso inflattivo alto ha creato difficoltà nell'accesso al credito. Il sistema casa sta reggendo. Resta da vedere come andrà il settore 2024-2025 quando la spinta dei bonus edilizi si assesterà. C’è il rischio bolla». «Business is business». Che tradotto significa «gli affari sono affari».

La rivista Top 1000 pubblicata da Netweek:

 

Una valenza sociale per il territorio

Un mantra che ogni impresa che si rispetti ha ben presente. Come lo dimostrano le realtà produttive che operano sul territorio a Nord Ovest del capoluogo meneghino le quali tuttavia rivestono anche una valenza sociale, che coincide con una consapevolezza sempre più marcata di riconoscersi quali agenzie non solo economiche e finanziarie ma anche sociali. Uno sguardo al sociale che viene dunque declinato in vari modi. Alcuni dei quali sono stati spiegati nel corso dell’evento andato in scena proprio martedì sera. «Chi non avanza retrocede», per esempio, è il motto di una di queste realtà tanto attente ai temi sociali. E’ il Rugby Parabiago che ha sostenuto il progetto della rivista Business Top 1000. Rugby Parabiago e che, lo ricordiamo, è anche impresa sociale. Da 75 anni essa si è affermata quale istituzione del territorio. Lo dimostrano non solo le partite disputate sul campo ma anche quelle giocate fuori dal terreno di gioco. Riccardo Bono, responsabile dei progetti targati Rugby Parabiago, ha evidenziato come: «La nostra è una realtà che ha appena compiuto 75 anni e ha pensato di realizzare progetti con finalità educative e di solidarietà. Rugby Parabiago genera infatti eventi, dando la possibilità di far vivere l'impianto, e generare visibilità. Facciamo in modo che associazioni e partner siano ben visibili per dare spazio al connubio tra sport e socialità».

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La responsabilità sociale d'impresa

Il tema della responsabilità sociale d’impresa ha tenuto banco durante l’incontro organizzato martedì sera al centro sportivo di via Carso da parte del gruppo Netweek. Un incontro a cui ha lavorato il Rugby Parabiago, che è una delle realtà che questo principio l’ha fatto proprio. Riccardo Bono, che segue da vicino i progetti firmati dalla società sportiva, ha citato quale esempio concreto di attenzione al sociale quella che può essere considerata come la costola della società che ruota attorno alla palla ovale. «Rugby Parabiago cares è un’impresa sociale del terzo settore senza scopo di lucro nata nel 2021 e legata al più ampio contesto di responsabilità e sostenibilità sociale di Rugby Parabiago. Un’entità autonoma che si rivolge al sociale e che è stata strutturata in modo più efficiente ed efficace proponendo attività per il Terzo settore.

Rugby Parabiago Cares persegue dunque finalità educative e di solidarietà, partendo dallo sport e arrivando nel mondo dell’istruzione, dell’assistenza sociale, della beneficenza, della formazione e della promozione del territorio, fungendo da perno con tutte le realtà che la circondano». Meritevole d'attenzione è pure il progetto in Viaggio con fede, dedicato al nostro giocatore venuto a mancare prematuramente Federico Doga, Rugby Oltre, dedicato ai progetto sull'autismo. E' un progetto questo che «seguiamo da oltre 7 anni e che coinvolge 60 ragazzi affetti da autismo che praticano attività motoria nel nostro impianto» ha detto Bono. C'è poi il sostegno ai Bambini delle fate, che dal 2005 si occupa di assicurare sostegno economico a oltre 100 progetti sull'intero Stivale. Michele Silvestroni, responsabile area del Centro Italia per I bambini delle fate che sostiene progetti sociali per l'inclusività, è papà di un bambino con autismo e ha sottolineato i punti di forza del progetto.

«Mi sono innamorato di questa attività. Ho colto aspetti fondamentali, il cuore e passione che sono emersi dagli educatori». Responsabilità sociale che si interseca anche con l’operato di Coop Lombardia. Ettore Terribili, responsabile delle politiche sociali di Coop Lombardia, ha infatti spiegato: «Quest’anno compiremo 40 anni. Abbiamo cominciato a fare responsabilità d'impresa quando ancora non era stata data una definizione e nemmeno quella di cooperativa. Abbiamo creato valore e lo abbiamo fatto con la vendita di un prodotto cercando di creare economie sane e virtuose. Ci appoggiamo a una rete di fornitori che fornisce garanzie importanti ai lavoratori e che mette a disposizione ambienti salubri».

A gennaio, ha annunciato sempre Terribili, «Parabiago sarà il 13 punto vendita autism friendly». Matteo Brambilla responsabile del progetto di car sharing chiamato E-vai, ha invece scandito: «Per noi il tema della responsabilità passa per la sostenibilità ambientale e l’inclusività. Generiamo risparmi sulla mobilità e raggiungiamo ben 120 Comuni lombardi. Incentiviamo inoltre best practice attraverso la collaborazione con varie realtà imprenditoriali del territorio».

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