Magenta

Una mostra unica per i 50 anni del Fornaroli

Il salone della rotonda ospiterà per sei mesi un’opera dell’artista bernatese Pierangelo Russo: Open Your mind.

Una mostra unica per i 50 anni del Fornaroli
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In occasione dei festeggiamenti per il 50esimo anniversario dell’ospedale Fornaroli di Magenta, da oggi, martedì 30 novembre,  il salone della rotonda ospiterà per sei mesi un’opera dell’artista bernatese Pierangelo Russo: Open Your mind. L’opera è reduce dalla Biennale dell’arte di Firenze ed è stata offerta gratuitamente dall’artista all’ospedale.

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L'artista

Russo è un artista che crede nella funzione sociale e collettiva dell’arte. "A Firenze, Fortunato d’Amico, curatore della Fondazione Pistoletto di Biella mi aveva suggerito di collocarla in un luogo di studio o di cura, dove la mente, se aperta, si fonde col cuore e ho deciso di mettermi in contatto con l’Ospedale di Magenta, dove la mia proposta è stata accolta con attenzione e dove l’opera rimarrà per sei mesi almeno”.

Una mostra unica per i 50 anni del Fornaroli

L’opera è una grande scultura che riproduce una testa umana divisa in due metà, all’interno delle quali la superficie a interamente a specchio e l’osservatore, attraversandola e specchiandosi vede i contorni moltiplicarsi all’infinito, proprio come la nostra mente origina pensieri implicazioni infinite”. All’inaugurazione tenutasi alle 11 nel salune
della rotonda al Fornaroli erano presenti il direttore dell’ASST Ovest Milano Fulvio Odinolfi, il sindaco Chiara Calati, direttore della UOC Psichiatria dell’ospedale di Legnano Giorgio Bianconi e alcuni primari dei reparti dell’ospedale di Magenta. Bianconi ha parlato di un’opera sensazionale, che rispecchia i meandri della mente e le sue implicazioni, ricordando la scoperta scientifica dei neuroni specchio e affermando il valore simbolico e l’importanza di una tale opera all’interno di un luogo di cura, che deve rispecchiare i bisogni dei pazienti e farsene carico.

I commenti

Il sindaco di Magenta ha plaudito all’artista del territorio, valorizzato in un luogo, ricordando il valore taumaturgico dell’arte e l’uso del salone che è stato fatto negli anni, ospitando concerti ed eventi artistici. “Abbiamo bisogno di aprire la mente ed il cuore alla speranza, in un contesto dove medici, infermieri e tutto il personale lavorano ed hanno lavorato indefessamente nell’ultimo anno per servire la collettività” ha commentato Odinolfi.

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