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"Tecelas Tegilabas", canti e storie rom

L'ingresso è gratuito e su prenotazione obbligatoria

"Tecelas Tegilabas", canti e storie rom
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"Tecelas Tegilabas", canti e storie rom al Centro Civico Agorà di Arese.

"Tecelas Tegilabas", canti e storie rom

Venerdì 23 luglio 2021, alle 21.30 in piazza 11 Settembre, sarà possibile assistere al concerto "Tecelas Tegilabas", canti e storie rom a cura del maestro fisarmonicista Jovica Jovic, Francesca Biffi e Petar Marinkovic.
In caso di maltempo l'iniziativa si svolgerà presso il Centro Civico Agorà in sala polivalente.
L'ingresso è gratuito e su prenotazione obbligatoria al seguente link https://bit.ly/jovica-arese.
I posti sono distanziati e limitati nel rispetto della normativa per la limitazione del contagio da Covid-19.

Il concerto

Un concerto - spettacolo che racconta attraverso le note e la voce del maestro fisarmonicista Jovica Jovic l’identità del popolo Rom che da sempre vive senza una patria e trova la propria dignità semplicemente nell’essere se stesso a fronte alta, affondando le proprie radici in una terra fatta di storie tramandate da una generazione all’altra.
Il concerto si apre con brani tradizionali in lingua Romanes festosi e pieni di ritmo, intrecciandosi poi con i racconti scritti da Jovica Jovic nel corso della propria vita, che lo ha portato a girare il mondo con la sua fisarmonica, sempre in bilico tra la volontà di partire e l’obbligo di scappare. Un diario di viaggio che intreccia alla musica aneddoti comici e pieni di speranza, ma anche fatti reali e drammatici, per poi ritornare al ritmo incontenibile della musica rom balcanica.
Jovica Jovic, maestro di fisarmonica di fama internazionale, sulla cui vita è stato scritto il  libro “La meravigliosa vita di Jovica Jovic” ( autori Moni Ovadia e Marco Rovelli), suona e racconta, accompagnato in scena dall’attrice e cantante Francesca Biffi e dalle percussioni del figlio Petar Marinkovic, lasciando che le parole vadano dove l’emozione vuole andare, passando dalla commozione al riso, dalla tristezza alla gioia, perché così è abituato a fare con le note, perché è questa l’anima e la forza del popolo Rom, “Perché la mia fisarmonica non si suona on gli spartiti, ma con il cuore".

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