Garbagnate

La rassegna “Dialoghi in Piazza” ha presentato la storia di Luca Attanasio

Il terzo appuntamento con la rassegna venerdì 28 marzo ha toccato da vicino in un luogo mistico la mistica storia dell’ambasciatore italiano Luca Attanasio

La rassegna “Dialoghi in Piazza” ha presentato la storia di Luca Attanasio
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La serata si è svolta venerdì nella basilica dei Santi Eusebio e Maccabei a Garbagnate Milanese in compagnia delle persone che sono state vicino all’ambasciatore italiano in Congo

Una video chiamata in diretta dal Congo

Ben 200 persone hanno ascoltato il significato di essere un vero ambasciatore di pace e non solo un semplice delegato di Stato attraverso la descrizione del carattere di Luca Attanasio. Il momento culturale della rassegna “Dialoghi in piazza” aveva per titolo “Come si possono realizzare i sogni”. Ospite d’onore Salvatore Attanasio che ha raccontato la storia e la personalità del figlio Luca ucciso in Congo il 22 febbraio del 2021. Una serata tra informazione e commemorazione iniziata con la benedizione del parroco don Natale Castelli. A seguire il collegamento in videochiamata con don Maurizio Canclini che da anni lavora come missionario insieme a don Francesco Barbieri anch’egli missionario in Congo. L’esperienza dei due missionari e il racconto sulla gioventù di Attanasio è stato l’oggetto della conversazione sviluppatasi sul grande schermo.

Don Maurizio Canclini in videoconferenza

Un cuore d’oro tutto per gli altri

“Un Cuore da samaritano che voleva fermarsi ogni volta che vedeva qualcuno che presentava un bisogno. Abbiamo conosciuto Luca nel  2003 a Limbiate. Lui aveva 26 anni e studiava da diplomatico – ha detto Canclini – Mi ha confessato che non voleva passare la vita dietro ad una scrivania ma fare qualcosa per gli altri in modo concreto. Con lo stesso spirito ha fatto poi l'ambasciatore. Fare per gli altri e arrivare all'ultima persona invisibile”.

Luca Attanasio

La testimonianza del padre Salvatore

Il papà di Salvatore Attanasio e  la missionaria Evelyn componente del gruppo “Amici di Attanasio” si sono accomodati di fianco all'altare. Il padre ha ripercorso le tappe del figlio dalla gioventù al percorso di studi fino alla scelta di diventare ambasciatore. “Una grande testa che generava e pianificava ogni cosa, il tutto coperto da una fede incrollabile. Valori cristiani che hanno guidato tutte le sue scelte”. Salvatore ha evidenziato anche l'enorme difficoltà per arrivare alla verità di un omicidio dai contorni davvero misteriosi e "inquetanti per degli Stati democratici".

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