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Il Camerino funebre di Gaston de Foix torna in Villa Arconati

Grazie al finanziamento della Fondazione Augusto Rancilio c’è voluto un lavoro di quasi un anno per riportare all’antico splendore quei pezzi.

Il Camerino funebre di Gaston de Foix torna in Villa Arconati
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L'inaugurazione del monumento si terrà in Villa Arconati a Castellazzo di Bollate giovedì 14 settembre alle 18.

La storia del monumento funebre

L’antico Camerino funebre fu realizzato nel primo ventennio del Cinquecento da Agostino Busti detto il "Bambaia", all’interno del convento di Santa Marta a Milano, per il nipote del re di Francia Luigi XII. Con l’arrivo degli spagnoli a Milano e la cacciata dei francesi, il monumento non fu mai terminato: tuttavia, i suoi frammenti divennero il sogno proibito dei collezionisti d’arte.

Alcuni pezzi unici in Villa Arconati

Tra le monache di Santa Marta vi erano anche alcune dame Arconati: non fu certo difficile per la famiglia della dimora bollatese, quindi, riuscire ad accaparrarsi in breve tempo i pezzi più prestigiosi. Tra questi, c’erano i sette bassorilievi narrativi che narrano la vicenda in cui perse la vita il giovane Gaston de Foix.
Solo la statua giacente del condottiero fu murata all’interno di una parete del convento, così da non poter essere portata via. Dal Seicento all’inizio del Settecento la collezione Arconati si arricchì di diversi pezzi originali in marmo del monumento: oltre ai sette bassorilievi narrativi - incastonati nelle pareti del Camerino - giunsero alla Villa anche alcuni Apostoli e Profeti, lesene, lastre e pilastrini decorati.

La collaborazione con il Castello Sforzesco

Da questa enorme fortuna, si è puntato a ricostruire in tutti i suoi pezzi il Camerino funebre Cinquecentesco attraverso dei calchi in gesso realizzati in fine Ottocento in un primo tentativo di riproduzione del monumento. Pezzi unici che erano custoditi nel Castello Sforzesco.

"Un sogno ad occhi aperti"

Lo ha spiegato Sonia Corain, Conservatore di Villa Arconati:

"Il progetto di ricostruzione del Camerino di Castellazzo attraverso i gessi ottocenteschi è nato come un sogno ad occhi aperti. Abbiamo fatto la richiesta di prestito senza sperarci troppo, e invece abbiamo subito trovato grande entusiasmo da parte della dottoressa Francesca Tasso, all’epoca Conservatore responsabile delle Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco, che ha portato avanti con i suoi collaboratori l’iter per la concessione del prestito e ha, a tutti gli effetti, permesso che questo sogno diventasse realtà".

L'inaugurazione giovedì 14 settembre

Grazie al finanziamento della Fondazione Augusto Rancilio c’è voluto un lavoro di quasi un anno per riportare all’antico splendore quei pezzi. Parallelamente, alla Villa, sono stati restaurati il Camerino e la copia in gesso del Giacente, l’unico pezzo di tutta la collezione di Castellazzo che è rimasto nel luogo originario in seguito alle spoliazioni del Novecento. Viene, così, a ricomporsi un piccolo scrigno di meraviglie.
Sarà possibile ammirare la ricostruzione del monumento da giovedì 14 settembre, dalle 18 in Villa Arconati.

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