LEGNANO

"Felice di essere Musazzi", in un libro tutta la vita dell'anima dei Legnanesi

Il libro sul celebre Felice Musazzi è stato presentato alla "Nuova terra" alla presenza della figlia Sandra e di alcuni attori della famosa compagnia teatrale dialettale

"Felice di essere Musazzi", in un libro tutta la vita dell'anima dei Legnanesi
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"Felice di essere Musazzi", presentato il libro su Felice Musazzi, cofondatore della famosissima compagnia teatrale dialettale dei Legnanesi.

"Felice di essere Musazzi", la vita in un libro

Il libro è stato pubblicato per i 100 anni dalla sua nascita e sta andando a gonfie vele. Stiamo parlando di "Felice di essere Musazzi", volume completamente dedicato a Felice Musazzi, cofondatore e mitica Teresa della compagnia teatrale dialettale dei Legnanesi. Che è stato presentato la sera di ieri, giovedì 17 novembre 2022, alla libreria Nuova terra di Legnano. C'erano i curatori del libro (il comitato nato per il centenario della venuta alla luce dell'attore) insieme alla figlia Sandra (che con la famiglia ha dato una mano preziosa all'opera), così come alcuni attori della compagnia quali Giordano Fenocchio, Danilo Parini (figlio di Giuseppe, la Cornelia) e Maurizio Albè (che veste i panni della Carmela e del Carmelo) oltre a Chiccho Barlocco (attuale direttore di produzione e nipote di Tony Barlocco, la mitica Mabilia) e sono stati ricordati anche Luigi Zoni, Renato Lombardi (la Chetta), Alberto Destrieri (la Pinetta), Romualdo Benti e Libero Galimberti. Un libro che è il frutto di anni di lavoro, ricco di fotografie e racconti, che ripercorre l'esperienza umana (tra cui anche il ritorno a piedi dalla Russia) e artistica di Musazzi (attore ammirato da Fellini, Walter Chiari, Gianni Morandi e tantissimi altri) con la svolta quella sera al celebre teatro Odeon di Milano. I proventi saranno destinati in parte alla scuola Felice Musazzi di san Lorenzo di Parabiago (paese in cui Musazzi è nato) e per una borsa di studio per l'università.

La testimonianza della figlia

"Il libro è stato dedicato a mia mamma, donna che è scomparsa due mesi fa all'età di 100 anni ed è stata lei la colonna portante nella vita di mio padre - ha ricordato Sandra Musazzi - Papà è stato un papà come tutti gli altri, un uomo che andava a lavorare alla Franco Tosi e alla sera, di secondo lavoro, faceva la Teresa lavorando sul palcoscenico. E' stato un bravissimo attore e regista, di lui è stato detto: 'Peccato che la più grande attrice italiana sia un uomo vestito da donna'. Ora l'avventura continua con tantissimi spettacoli". Grande l'impegno per il libro: "Abbiamo cercato in casa foto, testimonianze e tanto altro per poter fare un ritratto dell'uomo e del teatro lombardo - ha proseguito Sandra - Allora non si potevano avere delle compagnia promiscue e da lì l'idea di andare in scena coi vestiti rubati alle loro zie e nonne". E ancora: "Per tutti noi familiari era la normalità avere al Teresa in casa, così come l'andare a teatro e sul palcoscenico. E si vestiva da donna, per noi non è mai stato un problema!". Un ricordo è stato anche per attori storici dei Legnanesi quali

L'incontro tra Musazzi e Gassman

"Siamo nel 2022, la compagnia è nata nel 1949, in quegli anni dominavano le scene Pirandello, Eduardo De Filippo: bene, sono passati 70 anni e di Pirandello non esiste una compagnia, così come non c'è di De Filippo, ma I Legnanesi sono ancora qui - ha ricordato Fenocchio, che ha lavorato per anni al fianco di Musazzi dal 1978 - Come mai uno come Musazzi, che faceva l'operaio alla Tosi, che non aveva fatto l'accademia nè studiato l'arte, è ancora così amato e famoso? La risposta è tutta qua: al di là della sua bravura,  la gente si immedesimava nei loro personaggi: perchè era la vita dei vecchi cortili lombardi, raccontando le storie di tutti i giorni". Fenocchio che ha raccontato un aneddoto importante: "Era il 1984 ed ero con Felice a Milano a vedere lo spettacolo di Vittorio Gassman, vide Felici e gli diede baci e abbracci e ci vedemmo poi al ristorante. Gassman chiese a Felice: ma come mai tu operaio, non in senso dispregiativo, fai 5 mesi di fila di spettacoli a Milano e io che sono Gassman vengo a Milano da Roma ogni due anni e faccio tre settimane la terza settimana non riempio il teatro? Purtroppo la risposta non la so: mi ero allontanato e non ho sentito la risposta! E' stato un grande maestro, mi ha fatto conoscere il teatro: da allora sono passati 44 anni e il teatro è ancora la mia vita!".
Risposta fornita, ieri sera, dalla figlia Sandra: "Penso che mio padre abbia risposto che era merito dell'umiltà e della semplicità che aveva sul palco".

Il ricordo degli altri attori

"Mio papà Giuseppe ha lavorato molti anni con Felice - ha raccontato Danilo Parini, oggi anche lui attore da anni nella compagnia - Papà era così tanto innamorato di Legnano che compose questa poesia: 'Legnano è un fiore di Gioventù, ecco perché i meridionali vengono su lur gan San Gennaro e Núm ghem San Lurenzu, lur gan ul mare chiaro e Núm gavem l' ulona con il canale fra Boffalora Rho e Cantalo' quandu al fuma ul rudu le' un Vesuviu puse' bel ch'el so'.. Presente anche Maurizio Albè, noto per aver dato vita alla Carmela (e al marito): "Il teatro di Felice, un odore di cibo familiare, minestrone, un mobile spelacchiato, domina su tutto la ringhiera - ha recitato nel suo breve monologo - La ringhiera l'è bela, la ringhiera è l'universo associativo, è centro del mondo, solidarietà, pettegolezzo, lavoro, sudore, lo sguardo disincantato e saggio di Teresa dove una nebbia fitta nasconde tutto, ricordano poi la celebre frase "Sem nasu per patì...patem!".

Il ricordo del nipote della Mabilia

"Mi ricordo quando mi zio Tony Barlocco faceva l'attore e io, piccolo, giravo per i camerini dei teatri - ha aggiunto Chicco Barlocco - Musazzi e Barlocco sono stati, secondo me, una coppia veramente eccezionale. Oggi stiamo cercando di portare avanti, prima con mio papà e oggi io con Sandra e tanti altri, la storia che è stata creata 70 anni fa". I Legnanesi sono infatti ora impegnati nel loro nuovo spettacolo "Liberi di sognare" che farà un tour di ben 100 date.

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