Don Gianni Nava ravviva il culto

Coronavirus, Motta Visconti si rivolge a San Rocco, protettore dalle epidemie

Il parroco don Gianni Nava ravviva in questi giorni di quarantena il culto di una figura cui Motta Visconti è particolarmente legata: due gli edifici che gli sono intitolati

Coronavirus, Motta Visconti si rivolge a San Rocco, protettore dalle epidemie
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Il parroco don Gianni Nava ravviva in questi giorni di quarantena il culto di una figura cui Motta Visconti è particolarmente legata: due gli edifici che gli sono intitolati

Coronavirus, Motta Visconti si rivolge a San Rocco, protettore dalle epidemie

In tempo di Coronavirus anche la preghiera diventa un valido strumento per valorizzare e riscoprire la storia e la cultura della propria comunità. L’esempio viene da Motta, dove il parroco don Gianni Nava, ha tenuto conto delle peculiarità delle singole chiese del paese per tenere unita la comunità anche nella preghiera.

L’ha fatto sulla scorta della tradizione agiografica, che com’è noto vede in San Rocco il protettore per eccellenza dalle epidemie, e che a Motta negli anni bui della peste è stato oltremodo fatto oggetto di devozione, meritandosi ben due dedicazioni di edifici sacri: la chiesa di San Rocco (1597), e ancor prima la chiesetta oggi conosciuta come di San Rocchino (1573) e la cui denominazione precisa è Chiesa di Santa Maria alla Fornace. E' proprio alla Vergine Addolorata di San Rocchino, ancora oggi situata nel luogo che alla fine del ’400 scelsero i confratelli dediti al culto di San Rocco patrono degli appestati, che don Nava fin dall’inizio della pandemia ha invitato i suoi parrocchiani a pregare: «Affidiamo alla Madonna Addolorata che è in San Rocchino le preoccupazioni per il coronavirus. Vogliamo presentare a Lei anche tutto il bene che viene fatto, le autorità responsabili, le persone che si impegnano e si sacrificano nella prevenzione, nelle cure e nella ricerca, i malati, le vittime e le loro famiglie».

E per far sentire la comunità dei fedeli ancor più partecipe, con l’ausilio della corale Santa Cecilia della parrocchia di San Giovanni Battista, il sacerdote ha parimenti predisposto un file audio della preghiera mariana da farla circolare tramite WhatsApp ai parrocchiani. Un’iniziativa, quella del parroco di Motta, che dà il segno degli sforzi e dell’impegno con cui tutti i sacerdoti anche in tempo di epidemia da Covid-19 si sforzano di non lasciare senza presidi spirituali i propri fedeli, affidandosi giocoforza alla tecnologia e ai social. TORNA ALLA HOME PAGE PER LE ALTRE NOTIZIE

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