Cordoglio

Ute in lutto per la scomparsa dell'avvocato Marcello Richiardi

Gli amici dell'Università per tutte le età di Lainate pregano per il docente scomparso: "Ti siamo grati di quanto ci hai dato e cercheremo di farne buon uso".

Ute in lutto per la scomparsa dell'avvocato Marcello Richiardi
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Ute di Lainate in lutto per la scomparsa di uno dei suoi docenti.

Ute in lutto: "Grazie, Marcello. Ti siamo grati di quanto ci hai dato"

Gli amici dell'Università per tutte le età di Lainate pregano per Marcello Richiardi, avvocato saronnese e docente dell'associazione. "Marcello Richiardi ci ha lasciato - scrivono - Lo scorso maggio è inaspettatamente mancato a tutti noi e all'affetto dei suoi cari e dei tanti che ne ammiravano la indefessa attività di professionista, ma anche di studioso e di divulgatore dei fatti, dei personaggi e delle vicende della storia moderna. Nato a Saronno, avvocato per professione e storico per vocazione, dopo 72 anni di una vita sempre attiva e calata nelle comunità del nostro territorio, ciò che ci lascia non è solo il ricordo della sua caratteristica cortesia e capacità di ascolto e comprensione, ma è un autentico patrimonio di conoscenze costruire con passione e con altrettanta passione messo a disposizione di chiunque gli chiedesse di condividerlo, con una disponibilità e una generosità mai esausta.  Tutto ciò ci consentirà ora di costruirne il ricordo, così come lui ha contribuito proprio con le sue ricerche e le sue narrazioni a continuare quello di tanti protagonisti, celebri o oscuri, ma pur sempre attori della nostra storia e della umanità che, vivendola, l'ha fatta arrivare fino a noi.  Grazie, Marcello. Ti siamo grati di quanto ci hai dato e cercheremo di farne buon uso".

Richiardi aveva 72 anni ed era attivo in tante realtà associative

Richiardi aveva 72 anni e da qualche anno aveva chiuso il suo studio per dedicarsi a tempo pieno alle sue tante passioni, prime fra tutte la storia militare e l’archeologia, ma non solo - scrivono i colleghi della Settimana di Saronno - La prima era diventata una materia che insegnava all’Unitre di Saronno e Cesano Maderno e all'Ute di Lainate.  "Per vent’anni è stato donatore Avis, è stato socio del Lions club Insubria, ha partecipato a RadiOrizzonti e collaborato col Consultorio famigliare, dove offriva gratuitamente la propria consulenza", ricorda la moglie Nella, aggiungendo che "era avvocato civilista". Ma prima di tutto e soprattutto "era uno scout; per lui lo scoutismo è stato un elemento fondamentale della vita, dal punto di vista della crescita personale". Proprio tra gli scout si sono conosciuti da ragazzini e sono cresciuti insieme, decidendo poi di proseguire il loro cammino creando la loro famiglia, arricchita dalla nascita di due figlie. "Entrò negli scout a 12 anni e andò avanti a partecipare fino oltre i 30, e anche quando eravamo già sposati spesso partiva per i campi come 'cambusiere' solo per la gioia di stare con gli amici", ricorda ancora la moglie, sottolineando come fosse "una persona modesta che non voleva mai mettersi in mostra". Fin da giovane ha coltivato le sue passioni, a partire dall’archeologia. «Per molto tempo ogni primavera partecipava a spedizioni archeologiche nel deserto del Sinai insieme al prof. Anati, direttore del Centro Camuno di studi preistorici, sulle tracce della storia degli antichi ebrei". E poi la passione per la storia militare che si è unita a quella per i modellini di mezzi corazzati "che costruiva da sé fin da bambino" e che gli aveva fatto conoscere anche un’associazione di Bollate con la quale ha realizzato varie mostre. La passione, invece, per la storia militare ha una sua radice nelle origini di famiglia, come spiega la moglie. "La sua famiglia era piemontese; il nonno materno era prefetto di Ivrea e quello paterno professore di greco e latino, uno degli zii generale degli alpini e l’altro dell’artiglieria e il prozio fu uno tra i primi senatori del Regno d’Italia nel 1861. Il padre partì in guerra e fu fatto prigioniero a El Alamein… E’ cresciuto in una famiglia dove aleggiava tutta questa storia, non c’era mai una parola fuori posto, con un’educazione d’altri tempi, dove tutto fa la persona, i modi e il tono".  Fu dopo la guerra che per lavoro la sua famiglia arrivò a Saronno. "Marcello era figlio unico e aveva 12 anni, fu allora che entrò negli scout, poi frequentò il liceo scientifico, si laureò alla Statale di Milano e aprì il suo studio che portò avanti fino al 2011, quando decise di cessare l’attività e dedicarsi completamente alle sue passioni". Poi la malattia contro la quale ha combattuto negli ultimi mesi. "Vorrei ringraziare gli amici scout divenuti medici che lo hanno seguito costantemente a dimostrazione di come le amicizie scout sono così profonde che durano tutta la vita, forse anche perché condividi le avventure, gli entusiasmi, lo zaino pesante in spalla e il fuoco attorno al quale scaldarti".

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