Travolto da un'auto, muore dopo tre giorni di agonia
Il 39enne lascia moglie e tre figli
E' morto il ciclista investito da un'automobile sulla ex Statale Padana, nel territorio di Vimodrone. Per il 39enne di Abbiategrasso non c'è stato nulla da fare: è morto in ospedale dopo tre giorni di agonia. L'automobilista è indagato per omicidio stradale.
Morto il ciclista investito
Non c'è stato purtroppo nulla da fare per Hany Ashmawy, 39enne di nazionalità egiziana e residente ad Abbiategrasso - che lunedì mattina era stato investito sulla ex Statale 11, in territorio di Vimodrone, paese alla periferia est di Milano, dove lavorava. Il decesso è stato constatato giovedì 18 giugno 2020. Troppo gravi le lesioni riportate dopo l'urto con il parabrezza di una Kia guidata da un altro 39enne, che viaggiava in direzione di Pioltello, malgrado l'immediato ricovero al Niguarda: è morto dopo tre giorni di agonia. La dinamica è stata ricostruita dalla Polizia Locale, che ha provveduto a inviare in Procura la notizia di reato. Nessuna videocamera ha ripreso il luogo dell'incidente. L'ipotesi più probabile - sentendo i testimoni che hanno assistito al sinistro - è che il 39enne travolto stesse attraversando la strada sulle strisce a bordo della sua bicicletta.
Un uomo integrato nella comunità
Hany lascia una moglie e tre figli, di cui l’ultima nata soltanto l’anno scorso. Ad Abbiategrasso frequentava il centro culturale islamico Alif Baa, dove è conosciuto e ricordato con affetto. «Era una persona bravissima, sempre pronta ad aiutare gli altri. Aveva infatti partecipato alla recente raccolta benefica organizzata per l’emergenza sanitaria» racconta il portavoce del centro islamico Essam Gad.
Ora però si apre un’altra questione di non secondaria importanza: riuscire a dare una degna sepoltura ad Hany. Non esiste ancora infatti in città un terreno a disposizione delle famiglie di religione musulmana per la sepoltura dei propri cari. «Di solito inviavamo le salme in Egitto per la sepoltura, ma ora per via del Coronavirus non è più possibile - spiega Essam Gad - Abbiamo quindi fatto richiesta al Comune per avere un pezzo di terreno, anche all’interno del cimitero o da un’altra parte, dove possano essere seppelliti i nostri morti. Altrimenti dovremo metterlo a Milano o in un altro Comune, ma per la vedova e i figli andare a trovarlo sarebbe una grave difficoltà».