TMS e cocaina, uno strumento per combattere la dipendenza

A seconda che siano presenti o meno sintomi psicotici vengono predisposti trattamenti differenti

TMS e cocaina, uno strumento per combattere la dipendenza
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TMS e cocaina, qual è la loro relazione? Usare la TMS contro la dipendenza dalla cocaina si può fare. E con risultati eccellenti, come affermano dal Mood Center di Brescia della Brain Stimulation Italia. Andiamo con ordine: che cosa significa «usare la TMS»? Si tratta della stimolazione magnetica transcranica con cui si vanno a stimolare e ripristinare alcune aree del cervello. Per la dipendenza da cocaina esistono trattamenti diversi, a seconda che siano presenti o meno sintomi psicotici. Significa che nel caso di presenza si andrà ad inibire, mentre nel momento in cui il problema sia esclusivamente il craving si andrà a stimolare.

TMS e cocaina, i risultati

Finora la terapia ha già funzionato nell’85% dei casi. Il dottor Giuseppe Fazzari, direttore scientifico del centro, ricorda i risultati ottenuti. «A distanza di pochi trattamenti i pazienti dicono di non sentire più il desiderio di cocaina. Anche in presenza di situazioni complesse, quando a fianco della dipendenza ci sono anche malattie psichiatriche importanti». E pensare che il trattamento è persino potenziato attraverso provocazioni mostrate allo schermo, tramite immagini che hanno a che fare con l’abuso di sostanze. Non bisogna scordarsi poi che nel centro di Brescia il paziente è sempre seguito da un team di psichiatri e da tecnici specializzati.

Il ciclo di trattamenti TMS

La stimolazione magnetica transcranica contro la cocaina prevede un ciclo di trattamenti. Si tratta di venti sedute in un mese (da lunedì a venerdì), della durata di venti minuti ciascuna. In seguito c’è il periodo di mantenimento, ossia due trattamenti alla settimana per tre mesi. Ma anche dopo molti mesi c’è la possibilità di usare la TMS contro la cocaina. Parliamo di trattamenti estemporanei, nel caso in cui ci fosse la necessità, in cui il paziente abbia di nuovo sentito il craving. Va ricordato che durante il trattamento il paziente è sveglio, non avverte alcun dolore e non vi sono effetti collaterali.

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