«Stop a moschee e centri culturali illegali»: Viviana Beccalossi scrive al sindaco di Legnano

«Stop a moschee e centri culturali illegali»: Viviana Beccalossi scrive al sindaco di Legnano
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LEGNANO - «Ancora una volta è doveroso ricordare che la legge regionale sui luoghi di culto deve essere rispettata da tutti. E che anche numerosi centri culturali islamici, utilizzati quasi esclusivamente per pregare, sono equiparati alle moschee. E' utile e necessario ribadire un "no" fermo e netto all'illegalità». L'affermazione di Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio, Urbanistica, Difesa del suolo e Città metropolitana, delegata dal presidente Roberto Maroni a porre in essere tutte le azioni utili a contrastare il radicalismo islamico, arriva in concomitanza con l'inizio del Ramadan.
«Una precisazione, la mia, doverosa - aggiunge l'assessore Beccalossi - perché sono sempre di più i casi di sedi di associazioni che, malcelate da centro culturale, altro non sono che moschee. E' del tutto evidente che nei prossimi giorni, con l'avvio del Ramadan, questa situazione emergerà in molti Comuni della Lombardia». Per evitare che i sindaci continuino a convivere con casi che, urbanisticamente parlando, non rispondono ai requisiti previsti dalle leggi regionali, è doveroso che le Amministrazioni comunali applichino la normativa vigente. Purtroppo la stragrande maggioranza di loro continua a ignorarla». 
In tal senso, Regione Lombardia si è attivata inviando una lettera a una sessantina di sindaci, che avevano espresso criticità riguardanti la presenza di strutture islamiche, nella quale sono contenuti tutti i riferimenti di legge necessari per affrontare specificatamente il caso riguardante il proprio territorio. Tra questi c'è anche Alberto Centinaio, sindaco di Legnano, dove ogni anno il Ramadam viene  organizzato dall'Associazione culturale italo-araba con sede in via 20 Settembre.
«Ancora una volta - conclude l'assessore Beccalossi - va ricordato che la Regione non ha alcun potere sanzionatorio, nel senso che la contestazione di eventuali irregolarità spetta ai Comuni».


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