«Sindaco, costruiamo in paese il bike park»

La proposta di tre giovani studenti delle scuole medie presentata al sindaco di Pregnana Angelo Bosani: «Bravi»

«Sindaco, costruiamo in paese il bike park»
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Bussano alla porta del sindaco e chiedono di costruire il bike park

La proposta di tre dodicenni al sindaco di Pregnana

I giovani pregnanesi si fanno avanti: «Sindaco realizziamo un bike park a Pregnana». A raccontare la proposte è lo stesso sindaco Angelo Bosani, che elogia lo spirito costruttivo dei tre ragazzi dodicenni.
«Questa settimana ho incontrato tre ragazzi di Pregnana. Parlo di tre dodicenni che praticano il freestyle con le BMX (spero di non aver sbagliato il nome esatto del loro sport) e che volevano chiedere al Comune se in futuro sarà possibile realizzare un bike park a Pregnana.

"La cosa che ho maggiormente apprezzato è la maturità di questi ragazzi"

La cosa che ho più apprezzato di questo incontro, al di là della proposta interessante, è stata la maturità di questi giovani cittadini che frequentano le nostre scuole medie. Mi hanno chiesto appuntamento via mail, si sono presentati puntuali e hanno portato un disegno molto accurato fatto da loro. Mi hanno spiegato bene la loro idea, le loro motivazioni e hanno addirittura individuato le due aree dove secondo loro sarebbe possibile realizzare l’impianto; hanno anche fatto una stima piuttosto precisa dei costi. Hanno ascoltato le mie risposte e raccomandazioni, le mie ipotesi alternative per il breve periodo e la mia proposta di costruire/aderire a un’associazione, elemento che darebbe loro maggiore peso.

" A soli 12 anni hanno già capito come si possono costruire le relazioni"

Alla fine mi hanno chiesto se potevano fare una foto con me e naturalmente li ho accontentati. Questi tre giovani Pregnanesi a 12 anni hanno già capito come si possono costruire relazioni positive tra cittadini e Amministrazione Comunale usando i canali giusti e gettando le basi per un dialogo costruttivo. Spero vivamente di rivederli e che il loro impegno abbia un seguito sia ora, sia quando saranno più grandi. Molti adulti non hanno o non vogliono avere lo stesso approccio: sono quei “boomer” o trenta/quarantenni che scrivono sui social usando la clava, fingendo di ignorare quale sia il modo efficace per parlare col Comune, per segnalare criticità o presentare richieste; sono quelli che fingono di non conoscere l’indirizzo mail del Comune ma conoscono benissimo tutti i vari “Sei di ** se…”. Non sono la maggior parte, ma sono una buona parte. La mia speranza è che ragazzi come i tre che ho incontrato insegnino a tutti come si fa, come si comunica e come ci si impegna».

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