Sindaci al Ministero contro la chiusura del pronto soccorso di Bià

Sul tavolo le ragioni del territorio.

Sindaci al Ministero contro la chiusura del pronto soccorso di Bià
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I sindaci dell’Abbiatense a Roma per portare le rimostranze del territorio in merito alla chiusura notturna del Pronto soccorso del Cantù. E' accaduto nel pomeriggio di giovedì.

Sindaci al Ministero contro la chiusura del pronto soccorso di Bià

I sindaci avevano richiesto in una lettera l’incontro per fare chiarezza sul continuo rimpallo di responsabilità tra la Regione e il Governo. Dopo l’approvazione della mozione in Consiglio regionale lo scorso maggio, volta a rilanciare il nosocomio abbiatense (oltre naturalmente a riaprire il ps nelle ore notturne), la Giunta regionale non ha dato seguito a quanto votato dal Consiglio. Motivo, l’impossibilità di venir meno alle direttive imposte dal decreto ministeriale 70 senza una deroga da Roma. Il Ministero però, a sua volta, in una successiva comunicazione rimetteva alla Giunta Regionale la decisione di riaprire il presidio nel caso vi fosse la necessità per il territorio.

Le motivazioni

L’ennesima risposta «scaricabarile» alla quale i primi cittadini hanno risposto chiedendo con urgenza un incontro per mettere le carte in tavola e chiarire sia le esigenze del territorio sia la responsabilità di una mancata risposta da parte delle istituzioni. Un appuntamento che insomma è servito ai sindaci per cercare di «motivare la necessità di riaprire il Pronto soccorso di Abbiategrasso nelle ore notturne, sicuro ed efficiente, ed avere un ospedale pubblico che offra servizi adeguati ai cittadini del nostro territorio» spiega il sindaco di Rosate Daniele Del Ben. 

Nuova speranza dal Ministero

"Un incontro positivo" commenta a caldo il sindaco di Abbiategrasso Cesare Nai, riferendo che il ministro sarebbe ora disponibile a rivedere anche il dm 70 per una eventuale riapertura del presidio notturno. Il servizio in edicola sul numero di domani, 24 gennaio.

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