Servizio di igiene urbana, a rischio 23 lavoratori: sciopero dei sindacati
Tre i presidi organizzati sotto la sede dei Comuni che hanno una partecipazione più importante in Gesem (Lainate, Nerviano, Arese)
Servizio di igiene urbana, a rischio 23 lavoratori: sciopero di Cgil, Cisl, Uil e Fiadel. "Vogliamo che i sindaci, rappresentanti dei Comuni come Soci maggioritari della Gesem, ascoltino la voce di questi lavoratori".
Servizio di igiene urbana, a rischio 23 lavoratori: sciopero di Cgil, Cisl, Uil e Fiadel
Per tutta la giornata di oggi, martedì 11 luglio, i lavoratori del servizio di igiene urbana dei Comuni di Arese, Lainate, Nerviano, Pogliano Milanese, Pregnana Milanese e Vanzago sciopereranno, garantendo solo i servizi essenziali previsti dagli accordi che regolamentano per legge il diritto di sciopero nel settore dell’igiene ambientale.
Tre i presidi organizzati sotto la sede dei Comuni che hanno una partecipazione più importante in Gesem (Lainate, Nerviano, Arese) perché, si legge nella nota diffusa dai sindacati (FP CGIL, FIT CISL, FIADEL) "vogliamo che i sindaci, rappresentanti dei Comuni come Soci maggioritari della Gesem, ascoltino la voce di questi lavoratori".
Le motivazioni
La nota diffusa dai sindacati (FP CGIL, FIT CISL, FIADEL):
"Lo sciopero è scaturito dalla presa d’atto delle Organizzazioni Sindacali e dei Lavoratori del servizio di igiene urbana che Gesem Srl, società partecipata dai 5 Comuni dove si svolge il servizio, con la pubblicazione delle gare di appalto ha scelto di spezzettare il servizio – svolto attualmente da un’unica società – e prevedere che una parte importante di questo (servizio di spazzamento manuale, gestione piattaforme ecologiche, altri servizi come la consegna sacchi e contenitori) sia esclusivamente assegnato a delle cooperative sociali. Per i lavoratori che svolgono con impegno il servizio da anni, grazie alle tutele garantite del contratto collettivo nazionale dell’igiene ambientale rinnovato un anno fa, abbiamo da sempre avuto garanzie sulla continuità del loro rapporto di lavoro, sui diritti economici e normativi maturati, sulla sede di lavoro, indipendentemente da chi fosse assegnatario del servizio. Dalla data del 4 agosto 2023 non abbiamo certezze se ai lavoratori sarà garantita la salvaguardia del posto di lavoro e della retribuzione maturata in anni di lotte! Sicuramente ci sarà un grave peggioramento delle loro condizioni e del loro stipendio.
Parliamo di 23 Lavoratori su un totale di 84, per la gestione del servizio nei 5 Comuni che si troveranno in una situazione di gran lunga PEGGIORE rispetto a quanto hanno maturato dopo anni di lavoro.
Non abbiamo certezza che lavoreranno ancora su questo servizio, non sappiamo se continueranno a lavorare e, soprattutto, siamo già sicuri che perderanno almeno il 30% dello stipendio, oltre ai diritti maturati con la loro pluriennale esperienza ed anzianità lavorativa. Riuniti in assemblea nel giorno 7 luglio i lavoratori ci hanno chiaramente espresso la loro paura di perdere il posto di lavoro e di non garantire più il sostentamento delle loro famiglie in un periodo in cui già le tante incertezze e l’aumento delle spese pesa sui bilanci familiari. Le incertezze su 23 lavoratori pesano sulle spalle di tutti i colleghi che vogliono solidarizzare con loro partecipando allo sciopero, rinunciando ad una giornata di retribuzione".