Sedotta e truffata perde soldi e amore

Sara Villar di Gorla Minore è stata vittima di raggiro affettivo racconta la sua storia

Sedotta e truffata perde soldi e amore
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Sedotta e truffata

Sedotta e truffata, la storia di Sara Villar

L’ha conosciuto sul treno Milano-Lecce tre anni fa. Simpatico, brillante, affabile. L’ha rivisto, l’ha frequentato, si è innamorata. E lui, prima di sparire, le ha sottratto mille euro, per poi passare alle minacce quando lei, scoperto ormai il personaggio, non si è arresa e ha voluto andare in fondo, fino alla denuncia. Lei è Sara Villar, dipendente del Comune di Milano e residente a Gorla Minore, spesso in viaggio per lavoro, single, 51 anni. «Ma è come se ne avessi venti in meno», sottolinea consapevole, con riferimento alle esperienze che le sono mancate nel suo mezzo secolo di vita, riconoscendo in questa immaturità esperienziale la causa che l’ha predisposta alla truffa subita.

I fatti

«Io mi ero innamorata, tanto che anche dopo aver scoperto le sue bugie e i suoi misfatti reiterati nel passato ai danni di altre donne e che continuavano, ho voluto credere che con me potesse cambiare e sono rimasta ancora con lui». Finché non è stato lui a sparire, dopo aver beneficiato di tanti piccoli prestiti e averla ripagata con due assegni falsi. Sara Villar ha raccontato le sue vicissitudini con l’uomo che l’ha sedotta e poi truffata anche in tv.

Adesso aiuta le altre persone

Con tenacia è infatti ora impegnata a mettere in guardia dai rischi di essere vittima di falsi innamorati che, come è successo a lei, alternando modi gentili a patetici problemi familiari vissuti, riescono a creare quel legame di fiducia necessario per beneficiare dei prestiti della malcapitata prima di sparire nel nulla. «A me è andata bene, c’è chi ha perso molto di più anche solo on line. E che poi per vergogna e depressione non ha il coraggio di denunciare né di raccontare l’esperienza». Sara Villar dopo aver scoperto la truffa ha trovato invece la forza di reagire-

Il coraggio di reagire e la denuncia

«Ci vedevamo in albergo e una volta dalla mia borsa sparirono il bancomat e 400 euro. Non poteva essere stato che lui, ma prima ho voluto indagare. E così mentre ancora lo frequentavo ho iniziato a verificare tutto quanto mi diceva di lui, scoprendo un poco alla volta tante menzogne». Indagini che sono continuate per mesi, anche dopo la rottura. Oggi Sara Villar è membro dell’associazione Acta, nata proprio per fare fronte contro le truffe affettive e farle conoscere. Approfondimenti sul numero de La Settimana in edicola e on line da venerdì 10 novembre-

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