Il caso

Scattano foto durante la dad e le usano per schernire amici e prof: sospesi

Alla scuola secondaria di primo grado Simone da Corbetta, scattano 7-8 sospensioni e il richiamo ad uno più responsabile delle tecnologie da parte di preside e docenti.

Scattano foto durante la dad e le usano per schernire amici e prof: sospesi
Pubblicato:
Aggiornato:

Scattano foto durante la didattica a distanza, le manipolano con destrezza e le fanno circolare facendosi beffe di docenti e compagni. E così, alla scuola secondaria di primo grado Simone da Corbetta, scattano 7-8 sospensioni e il richiamo ad uno più responsabile delle tecnologie da parte di preside e docenti. I fatti si sono verificati col ritorno in dad, quando alcuni studenti, sparsi su più classi, hanno violato il regolamento d’istituto che vieta, appunto, l’utilizzo dello smartphone durante l’orario di lezione (sia in presenza o meno) e ne hanno approfittato per scattare foto e innescare un pericoloso circolo vizioso, sconfinando nel cyberbullismo.

Scattano foto durante la dad per schernire amici e prof: sospesi

Subito è suonata il campanello d’allarme e docenti e dirigente si sono mobilitati su due fronti.
«In primo luogo abbiamo sanzionato i colpevoli, che individuati sono stati sospesi con obbligo di frequenza In sostanza – spiega la dirigente Aurora Gnech- La sospensione è formale e incide sulla valutazione, ma gli alunni devono seguire un percorso formativo anche se a distanza». Ma Aurora Gnech, che con i docenti della scuola secondaria di primo grado, da tempo propone progetti di sensibilizzazione sul tema del cyberbullismo, è andata oltre. «Ci siamo confrontati con i ragazzi e le famiglie, convocando consigli di classe e dei rappresentanti per condividere le nostre preoccupazioni e studiare una strategia efficace. Non vogliamo colpevolizzare nessuno ma aprire una riflessione sui rischi legati all’uso indisciplinato della tecnologia e dei social di cui molti ragazzi, purtroppo, fanno uso incontrollato».

Il tema educativo28

Responsabilità la parola chiave, per evitare altri episodi analoghi. «I ragazzi si sono scusati, ma comunque seguiranno un percorso e dovranno presentare una riflessione sull’accaduto, senza contare il provvedimento disciplinare, che segue un regolamento molto chiaro – continua la dirigente – La scuola aveva tempo fa effettuato un questionario tra le famiglie (dagli ultimi anni della primaria in su) per capire l’approccio al mondo digitale. E’ emerso che ragazzini anche piccoli usano abitualmente smartphone per accedere a una miriade di social che noi neanche conosciamo, usando anche profili falsi per aggirare i limiti d’età previsti. Un fenomeno che va monitorato, in questo senso mi appello anche ai genitori, perché la collaborazione scuola-famiglia è strategica nel percorso formativo e di crescita».
L’istituto secondario, con la regia del prof. Gabriele Izzo, da tempo propone alle seconde e terze, percorsi sul bullismo, anche cyber, e proprio nei giorni scorsi è stato organizzato un incontro online con Vincenzo Vetere, vittima di bullismo e fondatore di un’associazione che la combatte. L’idea è ora di anticipare questo genere di interventi già alla primaria, dove l’uso di smartphone e tablet inizia ad essere diffuso, complice la necessità della didattica a distanza.«“Viviamo un’epoca difficile ed è fondamentale che, come educatori, facciamo squadra per intervenire subito e fermare sul nascere episodi di questo tipo», conclude Gnech.

Seguici sui nostri canali