Saronno, anarchici in corteo il 25 contro la sorveglianza speciale per Cello

Telos e anarchici pronti ad alzare la propria voce.

Saronno, anarchici in corteo il 25 contro la sorveglianza speciale per Cello
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Il 25 gennaio corteo e manifestazione a Saronno dopo la richiesta della Questura di applicare il regime di sorveglianza speciale a Cello.

Corteo a Saronno contro la sorveglianza speciale

Torneranno in centro e nelle strade di Saronno gli anarchici che a inizio dell'anno avevano annunciato battaglia contro la richiesta della Questura di sottoporre un loro "compagno", Cello, al regime di sorveglianza speciale. "A distanza di cinque anni - spiegano la Questura di Varese sta riprovando ad affibbiare la sorveglianza speciale ad un compagno a Saronno. Misura che è stata già applicata, in questi giorni, dalla Questura di Genova ad alcuni compagni".

Ritorno in strada

L'appuntamento è a Saronno il 25 gennaio, ancora non noti ora e luogo. Sembra dunque riaccendersi la tensione a Saronno dopo la consegna tra Natale e Capodanno della notifica di fissazione dell'udienza per la sorveglianza speciale a Cello, delineandone spiegavano gli anarchici "un profilo come soggetto socialmente pericoloso per aver commesso vari reati contro l’ordine pubblico, il patrimonio, le persone, nonché soprattutto per le condanne per resistenza e lesioni (quelle da cui è appena stato assolto) e per l’occupazione per la Taz del decimo compleanno del Telos".

Contro la repressione e la sorveglianza speciale

"Oltre ad essere un attacco alla vita e agli affetti sia individuali che collettivi, questa misura è l’ennesimo tentativo di alzare il tiro della repressione - proseguono - Punire con la sorveglianza speciale chi lotta contro miseria e sfruttamento significa privarlo della propria vita, isolarlo e punirlo per le idee che mette in pratica quotidianamente. Questa è una pratica estremamente diffusa, colpisce, attraverso i decreti sicurezza a firma PD e Lega, i lavoratori che si ribellano, colpisce chi occupa una casa, colpisce chi, senza documenti, si arrabatta per tirare a campare.  Noi che di leader non ne abbiamo ci sentiamo al suo fianco, e se è lui a essere stato bollato come 'criminale' allora rispondiamo che lo siamo tutti, e che questa non può che essere l’unica possibilità di fronte ad una società che tutto opprime e tutto controlla".

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