Saldi, oggi si parte ma non fatevi fregare

Il vademecum del bravo consumatore.

Saldi, oggi si parte ma non fatevi fregare
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Saldi al via dal 5 gennaio in Lombardia. Offerte facili, occasioni imperdibili ma la fregatura è dietro l'angolo.

Vademecum anti-brogli

Ecco alcune regole per evitare imbrogli e trabocchetti. Numero uno, conservare lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare, il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso. Se il cambio non è possibile, ad esempio perché il prodotto è esaurito, il cliente ha diritto alla restituzione del denaro (non a un buono) entro due mesi dall’acquisto. La merce in saldo deve inoltre essere solo quella di fine stagione e sul cartellino devono comparire sia il prezzo iniziale sia quello ribassato.

Guida al consumatore

Attenzione alle etichette e ai cartellini: se non sono presenti o ben visibili e chiari sull’articolo in svendita, diffidate, dopotutto servono proprio per controllare il prezzo dell’articolo e quanto sconto viene fatto rispetto al costo iniziale, per questo devono esserci. Inoltre è importante controllare il materiale di cui è fatto il prodotto, quindi la composizione e la manutenzione dell’articolo stesso per non incorrere in potenziali danneggiamenti. Nel caso di un capo d’abbigliamento, per esempio, deve essere scritta la composizione, come va lavato e la stiratura. Per quanto riguarda il pagamento di un capo in svendita, diffidate da chi obbliga solo a pagare in contanti. Il commerciante deve per forza accettare i pagamenti elettronici se espone all’interno del suo punto vendita gli adesivi che attestano la presenza di POS e senza pretendere oneri in più dal consumatore.

In caso di cambio prodotto

Per poter cambiare un articolo preso in saldo (ma ciò vale sempre, anche se il prodotto viene acquistato in periodi normali), bisogna presentare al negoziante lo scontrino fiscale, che vale almeno due mesi di garanzia, ecco perché lo scontrino va sempre richiesto e conservato. Inoltre, attenzione agli sconti troppo alti, superiori al 50%, perché potrebbe trattarsi di resti di magazzino oppure vorrebbe dire che i prezzi praticati prima del periodo di saldi erano troppo pompati.

In caso di truffa

l consumatore che ritiene di esserne stato vittima si deve rivolgere a una delle tante associazioni nate appositamente per la sua tutela, altrimenti ci si può rivolgere anche ai vigili urbani, all’ufficio comunale del commercio del comune in cui si è effettuato l’acquisto del prodotto in saldo o alla polizia municipale.

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