Rho non dimentica i quattro partigiani fucilati a Robecchetto
Un quinto, Cesare Belloni, si salvò perché creduto morto

Rho non dimentica i ragazzi partigiani, che dopo giorni di torture il 13 ottobre 1944 furono portati a Robecchetto per essere fucilati e poi gettati nel Naviglio Grande nella zona della cascina Padregnana di Robecchetto.
Una grande emozione nel ricordare la loro storia
Ricordati con grande emozione nel pomeriggio di sabato a Robecchetto i cinque giovani partigiani di Rho Alfonso Chiminello, Alvaro Negri, Pasquale Perfetti, Luigi Zucca e Cesare Belloni quest’ultimo unico sopravvissuto alla fucilazione a Robecchetto Belloni, benché ferito, riuscì a salvarsi in modo fortuito perché creduto morto. Soccorso dai contadini di una cascina e costretto a scappare e a nascondersi fino alla Liberazione, fu poi in grado di testimoniare ciò che era accaduto.
I ragazzi delle scuole insieme al corpo bandistico di Rho hanno cantato l'inno nazione e Bella Ciao
Oltre al sindaco di Rho Andrea Orlandi, e agli assessori Emiliana Brognoli e Maria Rita Vergani, grande partecipazione dei sindaci del territorio, delle diverse sezioni dell' Anpi e di altre associazioni. Presenti alla cerimonia anche il presidente dell’Anpi di Rho Mario Anzani il consigliere regionale Carlo Borghetti, i ragazzi delle scuole di Rho e Robecchetto, il corpo Musicale Cittadino Parrocchiale di Rho e la cantautrice Sue che hanno saputo coinvolgere i partecipanti nell'Inno nazionale e in «Bella ciao».