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Quarantanove arresti per estorsione: Colpito il clan Bandiera IL VIDEO

I reati ipotizzati: associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti.

Quarantanove arresti per estorsione: Colpito il clan Bandiera IL VIDEO
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«L'operazione eseguita oggi testimonia che l'agire mafioso della 'ndrangheta in Nord Italia ha assunto da tempo caratteristiche assolutamente sovrapponibili a quelle che ne caratterizzano l'azione nei territori in cui il fenomeno è endemico». Ha usato queste parole il prefetto Francesco Messina, Direttore centrale Anticrimine della Polizia di Stato per spiegare l'operazione iniziata alle 5 di questa mattina a Rho.

Associazione a delinquere e traffico di stupefacenti

49 misure cautelari, emesse dal gip del Tribunale di Milano su richiesta dei magistrati della Direzione distrettuale antimafia. I reati ipotizzati: associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti. Dalle indagini emerge ancora una volta la figura di Gaetano Bandiera, boss oggi settantaquattrenne arrestato e condannato per il maxi blitz Infinito.

Attraverso una serie di prestanomi controllavano bar a Rho, Pero e Vanzago

L'indagine della Squadra Mobile ha dimostrato come Cristian Bandiera, figlio di Gaetano e i suoi affiliati più stretti, Caterina Giancotti, Alessandro Frunto, Barbara Laceranza incassassero dal 2020 il reddito di cittadinanza.  Cristian, attraverso una serie di prestanomi possedeva e controllava un pub a Pero, un bar Vanzago e uno a Rho, il Chupito base per incontri tra uomini d'onore, una rivendita di panini, un'intera palazzina a Lainate

Gaetano Bandiera si era finto invalido per ottenere i domiciliari

Antonio Procopio, il titolare di un'impresa edile era riuscito ad ottenere un indennizzo Covid da mille euro. Gaetano Bandiera, invece, pur di avere i domiciliari era uscito dal carcere di Opera dove era detenuto per il processo "Infinito", si era finto invalido presentandosi in un udienza al Tribunale di Milano in sedia a rotelle. All'uscita era stato fotografato dalla Polizia mentre camminava sulle sue gambe e Alessandro Furno caricava la sedia nel cofano dell'auto.

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