Ospedale di Magenta

Pronto a partire l'ambulatorio post Covid

il primario Nicola Mumoli: «Monitoriamo chi rischia patologie croniche».

Pronto a partire l'ambulatorio post Covid
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Un ambulatorio post Covid per intercettare i pazienti che rischiano di sviluppare patologie croniche, delle cicatrici Covid che potrebbero creare diverse criticità. L'unità di crisi dell'Asst Ovest Milanese ha deliberato un nuovo protocollo, che prenderà il via nei prossimi giorni, e che è frutto di un progetto che frullava nella testa del primario di Medicina di Magenta, Nicola Mumoli, già da un po'.Il medico, in prima linea nella fase emergenziale, e alla regia di cinque reparti Covid per molte settimane, segue molto da vicino non solo la guarigione dei pazienti, ma anche l'evoluzione di un virus per molti aspetti ancora sconosciuto.

Casi in diminuzione

«Siamo tutti molto stanchi, ma iniziamo a vedere un netto miglioramento – spiega il primario – Nei giorni scorsi un altro reparto è stato restituito alla sua normalità, quindi al momento sono due i reparti dedicati ai positivi da Coronavirus. Un lento e necessario ritorno alla normalità, che speriamo sia confermato dai prossimi dati. I contagi registrati sono in calo e il virus manifesta forme meno gravi, si necessita sempre meno di ricorrere alla terapia subintensiva». Mumoli invita comunque alla prudenza, per evitare, tra due settimane, di ritrovarsi davanti ad un'impennata di contagi, che metterebbe a dura prova un sistema provato dalle fatiche della prima ondata.

Mumoli: «Monitoriamo chi rischia patologie croniche»

Bisogna pensare alla fase 2 anche per i pazienti guariti, soprattutto per coloro che hanno affrontato la versione più dura e invasiva del virus.
«Ci siamo resi conto che alcuni malati sono andati peggio di altri, hanno avuto un'evoluzione peggiore- spiega il numero uno di Medicina – Alcuni sono stati intubati o trattati col casco Cpap, e nel periodo che va da uno a tre mesi dalla guarigione potrebbero sviluppare delle problematiche croniche che necessitano di essere trattate con terapie fisse a base di ossigeno e farmaci». Si stima un 30% delle persone che hanno avuto una polmonite da Coronavirus, una fascia fragile che non deve essere abbandonata.
«Da qui l'idea di un ambulatorio post Covid, gestito direttamente dall'ospedale e che va a rispondere un'esigenza del territorio, per non abbandonare i pazienti a loro stessi», fa notare il primario.  Sarà l’ospedale a identificare i soggetti a rischio, sulla base dei ricoveri, e a contattarli affinché, a un mese dalla guarigione, si sottopongano a un day hospital per controlli approfonditi: tac toracica, esami appositi e visita pneumologica, uno screening completo per capire se si rischia una patologia cronica di varia natura (polmonare, cardiologica, psicologico-neurologica) e decidere come gestirla. In base a parametri radiologici e fisici un'equipe multidisciplinare composta da pneumologi, internisti e infettivologi valuterà i singoli casi, con un secondo controllo a tre mesi dalla guarigione.  Indagini di laboratorio e cliniche per escludere patologie croniche oppure individuarle e gestirle anche poi attraverso terapie domiciliari.

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