Presunti abusi sulla figlia di 15 anni che si è suicidata, nuovo processo in vista per il manager messicano che uccise la moglie
Jaime Moises Rodriguez Diaz raggiunto nei giorni scorsi in carcere da un nuovo rinvio a giudizio, la figlia di 15 anni si è tolta la vita lo scorso 8 dicembre nella casa famiglia dove era stata accolta
Il 19 giugno del 2021 ad Arese uccise la moglie strangolandola a mani nude, tentò di uccidere il figlio di 18 anni e per questo fu condannato a 27 anni. Stiamo parlando del manager messicano di 42 anni Jaime Moises Rodriguez Diaz raggiunto nei giorni scorsi in carcere da un nuovo rinvio a giudizio.
Indagato per abusi sessuali sulla figlia di 15 anni che si è suicidata a dicembre nella casa famiglia dove era ospite
L'uomo è ora indagato anche per abusi sessuali che avrebbe commesso, tra il 2017 e il 2021, in Messico sulla figlia, da quando la bimba aveva 10 anni. Figlia che a 15 anni, lo scorso 8 dicembre, si è suicidata all'interno della casa famiglia dove era stata accolta dopo l'omicidio della mamma.
Una nuova richiesta di processo notificatagli in carcere
I nuovi terribili elementi di questa vicenda emergono a seguito di un avviso di chiusura delle indagini, coordinate dall'aggiunto Letizia Mannella e dal pm Giovanni Tarzia, notificato in carcere al 43enne in vista di una nuova richiesta di processo per violenza sessuale aggravata dall'aver "commesso i fatti - si legge nell'imputazione - nei confronti della figlia che non aveva compiuto gli anni quattordici".
Un padre descritto dai figli come una persona violenta
Tutti e tre i figli della coppia avevano descritto il padre, che è difeso dall'avvocato Iacopo Viola, come "un uomo violento e pericoloso". Le violenze e i maltrattamenti, avevano raccontato i figli, erano iniziate all'epoca in cui la famiglia viveva in Messico. La famiglia si era trasferita in Italia circa 7 mesi
Condannato a 27 anni e non all'ergastolo per il suo stato emotivo
Il 15 novembre dello scorso anno, Rodriguez Diaz era stato condannato a 27 anni a fronte di una richiesta della Procura dell'ergastolo e di sei mesi di isolamento diurno. La Corte d'Assise di Milano, infatti, gli concesso le attenuanti generiche per il suo stato emotivo, aveva "una condizione emotiva del tutto alterata al momento della commissione dei fatti", hanno scritto i giudici nelle motivazioni, era "un uomo che si sentiva fallito come genitore" e "marito".
Un nuovo processo in vista per i presunti abusi sessuali sulla figlia
Ora per l'uomo si profila un nuovo processo su quei cinque anni di presunti abusi sessuali sulla figlia.