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Positivi al Covid: denunciati per violazione dell'isolamento domiciliare il proprietario e un dipendente di un ristorante etnico

I clienti e i restanti dipendenti presenti nel ristorante sono stati invitati a rientrare nelle rispettive abitazioni in attesa di ricevere indicazioni dall’ATS per gli accertamenti sanitari del caso.

Positivi al Covid: denunciati per violazione dell'isolamento domiciliare il proprietario e un dipendente di un ristorante etnico
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Nella serata di sabato 10 ottobre , i Carabinieri della Compagnia Milano Porta Monforte e del Nucleo Radiomobile di Milano, nell’ambito dei servizi volti a verificare il rispetto delle norme anti-contagio, hanno controllato un ristorante etnico in zona Turro dove era stata segnalata la presenza di due persone positive al Coronavirus.

Positivi al Covid: denunciati per violazione dell'isolamento domiciliare il proprietario e un dipendente di un ristorante etnico

Nella serata di sabato 10 ottobre , i Carabinieri della Compagnia Milano Porta Monforte e del Nucleo Radiomobile di Milano hanno controllato un ristorante etnico in zona Turro a Milano. I militari, dopo aver raccolto le testimonianze dei presenti e visionato le immagini registrate dall’impianto di videosorveglianza, hanno appurato che sia il titolare che uno dei suoi dipendenti, entrambi cittadini peruviani di 36 e 20 anni,  si erano effettivamente recati e trattenuti all’interno del locale, per poi allontanarsi poco prima dell’intervento delle pattuglie, di fatto violando il provvedimento di isolamento domiciliare fiduciario emesso nei loro confronti dall’ATS a seguito di accertata positività al Covid-19. I clienti e i restanti dipendenti presenti nel ristorante sono stati invitati a rientrare nelle rispettive abitazioni in attesa di ricevere indicazioni dall’ATS per gli accertamenti sanitari del caso.

Denunciati e l'esercizio è stato sottoposto

I due sono stati denunciati a piede libero per il reato di “inosservanza di un ordine legalmente dato per impedire la diffusione di una malattia infettiva dell’uomo”, punito con l'arresto da 3 a 18 mesi e con l'ammenda da 500 a 5.000 euro. L’esercizio è stato sottoposto a sequestro preventivo al fine di effettuare ulteriori verifiche igienico-sanitarie e in materia di tutela del lavoro da parte del NAS e del NIL.

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