Pregnana

Palestre chiuse: "Dispiace per i clienti"

Le parole di Andrea Rovelli, contitolare della palestra Ad Hoc

Palestre chiuse: "Dispiace per i clienti"
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Andrea Rovelli, pregnanese, è contitolare della palestra Ad Hoc Personal Training studio di via San Gregorio a Milano. Condivide con noi la sua esperienza in questo momento critico legato all'emergenza sanitaria e alle restrizioni necessarie per arginarla.

L'intervista

«La situazione è difficile e il pensiero va a tutte le realtà che nei mesi estivi hanno investito per riuscire a riaprire dopo il primo stop nel rispetto delle regole. La sanificazione degli ambienti, la pulizia delle condotte dell’aria, la la gestione del rispetto delle distanze: tutti interventi che, purtroppo, in fin dei conti non hanno evitato una nuova chiusura».

"Come parrucchieri"

«Personalmente, il discorso è un po’ diverso perché noi siamo un centro personal, lavoriamo solo su appuntamento un po’ come i parrucchieri, ma con distanze ancora maggiori. In cento metri quadri siamo al massimo in 4 o 5 persone, gli ingressi sono sempre stati contingentati e quindi assembramenti non se ne creavano neanche prima. Per noi è quindi un po’ più facile gestire le distanze e garantire il rispetto delle regole, ci siamo adeguati a tutte le norme necessarie ma ciò nonostante rientriamo nella categoria delle “palestre” e dunque anche per noi stop all’attività. Ed è un dispiacere. Sicuramente dal punto di vista economico. Ma anche dal punto di vista personale. Noi ci occupiamo del benessere dei nostri clienti: penso a quelle persone con cui stavamo seguendo un percorso post operazione chirurgica, quelli afflitti da mal di schiena che trovavano beneficio nel venire da noi. Come a marzo, si ritrovano nuovamente a dover soffrire per quei problemi che, stando in casa, rischiano di acuirsi».

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