Operazione piazza pulita: revocati i domiciliari a sindaco e assessori

Per la Procura non esiste più la possibilità di inquinare le prove.

Operazione piazza pulita: revocati i domiciliari a sindaco e assessori
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L’Operazione Piazza Pulita è iniziata nel marzo 2018. Su ordine della Procura di Busto Arsizio le fiamme gialle giovedì 16 maggio sono state eseguite numerose perquisizioni e un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale bustocco, nei confronti di tre soggetti indagati a vario titolo per turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e corruzione elettorale. Interessati sono il sindaco di Legnano Gianbattista Fratus, l’assessore e vicesindaco Maurizio Cozzi e l’assessore ai Lavori Pubblici Chiara Lazzarini.

Operazione piazza pulita: revocati i domiciliari a sindaco e assessori

Decisa la revoca dei domiciliari per l'ex sindaco Fratus e gli assessori Lazzarini e Cozzi. Il giudice Daniela Frattini, visto il parere del Pm, Nadia Calcaterra, ha deciso di applicare la misura interdittiva della sospensione dell'esercizio di qualsiasi pubblico ufficio (Comune e partecipate) nel Comune di Legnano. Per quanto riguarda il Fratus, oltre all'interdizione dai pubblici uffici, è stato applicato il divieto di dimora nel Comune di Legnano e il divieto di entrare a Legnano senza una autorizzazione del giudice. Per la Procura non esiste più la possibilità di inquinare le prove in quanto sono state acquisite le testimonianze nel dibattimento in corso al tribunale di Busto Arsizio.

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Le richieste delle difese nell'udienza di lunedì

"Per un avvocato essere lontano dal proprio studio da quasi sette mesi costituisce il primo passo verso l'indigenza". A parlare così, al termine dell’udienza di lunedì 16 dicembre, è stato Cesare Cicorella, difensore dell’ex vicesindaco Maurizio Cozzi.
Il legale ha rivolto un accorato appello al giudice Daniela FrattiniCozzi, di professione avvocato, dalla data dell’arresto nell’ambito dell’inchiesta Piazza pulita, avvenuto il 16 maggio, è stato costretto ad "abbandonare" il proprio studio. Dopo aver trascorso un mese in carcere, l’ex numero due di Palazzo Malinverni è finito ai domiciliari, così come l’ex sindaco Gianbattista Fratus e l’ex assessore alle Opere pubbliche Chiara Lazzarini.
"Già all’inizio della fase dibattimentale avevo chiesto la revoca degli arresti domiciliari, lei giudice è stata di diverso avviso e non ho ritenuto di mettere in discussione la sua scelta, che non ho appellato e che rispetto tuttora - ha dichiarato Cicorella - Ora, a istruttoria avanzata, esauriti i testi del pubblico ministero e avendo dato dimostrazione attiva di non voler interferire in alcun modo sulle residue testimonianze della difesa, io credo non sia esagerato chiedere la revoca della misura cautelare».
All’istanza di Cicorella si sono associati anche i difensori di Lazzarini e Fratus. "La concretezza dell’esigenza cautelare dev’essere valutata nel corso dello sviluppo del procedimento - ha argomentato Enrico de Castiglione, legale di fiducia dell’ex assessore Lazzarini - Non solo sono state esaurite le prove della pubblica accusa ma lo stato dei fatti è cambiato: c’è un commissario straordinario che regge il Comune e l’intero consiglio di amministrazione di Amga si è dimesso in blocco . È quindi venuto meno il rischio di reiterazione".

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