Il ringraziamento di due sorelle al personale della struttura di Morimondo

“Nostra madre accudita dagli operatori in Rsa sino all'ultimo”

Il ringraziamento di due sorelle agli operatori della Rsa di Morimondo che si sono presi cura dell'anziana madre standole accanto con amore sino all'ultimo momento

“Nostra madre accudita dagli operatori in Rsa sino all'ultimo”
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Il ringraziamento di due sorelle agli operatori della Rsa di Morimondo che si sono presi cura dell'anziana madre standole accanto con amore sino all'ultimo momento

“Nostra madre accudita dagli operatori in Rsa sino all'ultimo”

«Per noi medici e operatori della Casa di Riposo di Morimondo sono diventati come una famiglia»: non c'è forse complimento più bello che potrebbe essere rivolto alle donne ed agli uomini impegnati nella Rsa Pampuri. Parole che provengono da Gianna Cavagna, figlia di Luigia Zani, che proprio nella struttura di Morimondo ha concluso serenamente la propria esistenza a 94 anni.

E quella di Gianna è una testimonianza che scalda i cuori in questi mesi di pandemia in cui le Case di riposo, compresa quella di Morimondo, sono divenute una delle trincee di prima linea nella lotta contro il Covid. «Mia mamma è originaria di Serina, io vivo a Parabiago e mia sorella Franca è di Gaggiano. Fu lei a trovare quattro anni fa un insperato posto per nostra madre a Morimondo. Il Signore ci ha ascoltato: il personale è stato sempre disponibile, Sabina (Saccani, presidente della cooperativa L'Airone, ndr) è stata eccezionale, ha accudito nostra madre con affetto e cura».
Tanto che, nel tempo, con le visite alla madre, si era instaurato un clima di vera amicizia con gli operatori: «Si rideva, si mangiava insieme, per scherzare io e mia sorella chiedevamo di riservarci già un posto per il futuro». Poi su tutto il Paese si è abbattuta la prima ondata della pandemia e la Casa di Riposo di Morimondo divenne un modello nazionale per la scelta degli operatori di auto-isolarsi all'interno della struttura assieme agli ospiti per arginare, con successo, il contagio.

«Un gesto d'amore, glielo si legge negli occhi che hanno realmente a cuore il benessere dei loro ospiti. Ci è dispiaciuto non poterci più trovare con mia madre ed il personale della Rsa – prosegue Gianna – Siamo riusciti a rivederla a settembre. Le abbiamo chiesto se volesse lasciare la Casa di riposo ma ci ha risposto che si trovava molto bene». Luigia Zani è stata tra i numerosi ospiti che hanno poi contratto il Covid durante la seconda ondata, ma è riuscita a superare la malattia.

«Il 20 novembre ci dissero che avremmo potuto fare una videochiamata il giorno successivo. Ma nella notte ha iniziato ad accusare problemi intestinali – racconta la figlia - Quando la situazione si è aggravata, mia sorella ha potuto recarsi presso la struttura. Ha visto nostra madre da lontano: la stavano accudendo amorevolmente, l'avevano preparata di tutto punto, aveva immagini della Madonna e degli angeli vicino a sé ed una infermiera le ha tenuto la mano sino all'ultimo. Se ne è andata serenamente e di questo siamo grati agli operatori». Luigia Zani farà ora ritorno nella sua Serina. TORNA ALLA HOME

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